«Ambiziosi, ma non si può vincere sempre»
Trento domani in trasferta contro la Clodiense. Parlato: «Siamo primi, ma sarà molto dura»
«Il fatto che siano arrivati giocatori indubbiamente validi, che l’allenatore in panchina sia cambiato, che la società abbia investito e chi più ne ha più ne metta non significa che il Trento possa vincere tutte le domeniche».
Carmine Parlato, tecnico degli aquilotti, è molto diretto: «Siamo primi in classifica dopo cinque uscite ufficiali, abbiamo ottenuto tre vittorie e due pareggi di questo dobbiamo assolutamente essere soddisfatti, in campo ci sono anche gli avversari che non mi risulta abbiano come obiettivo la sconfitta. Nessuno di noi si è mai nascosto: dal presidente Mauro Giacca al sottoscritto, l’obiettivo è rimanere nelle zone alte della graduatoria ma questo non vuole dire che tutto sia semplice».
La settimana post Belluno è stata caratterizzata da un lavoro improntato principalmente sull’aspetto fisico.
«Nel futuro prossimo saremo attesi da diversi turni infrasettimanali e quindi il dispendio di energie aumenterà — riprende l’allenatore giallobllù —. Proprio in quest’ottica abbiamo puntato su allenamenti che hanno visto protagoniste la resistenza atletica e la forza».
Piano piano tutti gli elementi dell’organico stanno tornando a disposizione di Parlato: «Andrea Trainotti è completamente recuperato, Daniele Ferri Marini è a un buon punto ma non credo sia ancora arrivato il momento di rischiarlo. Determinati infortuni richiedono grande attenzione è spesso è meglio avere un po’ più di pazienza».
Domani il Trento sarà di scena sul campo di una Clodiense (calcio d’inizio alle 14.30) che in settimana ha cambiato la propria guida tecnica esonerando Mario Vittadello e ingaggiando Antonio Andreucci: «A noi questi aspetti devono interessare poco o nulla — evidenza il mister aquilotto —. Dobbiamo concentrarci su noi stessi senza preoccuparci della situazione che stanno attraversando gli avversari. Io ho vissuto il calcio sempre in questo modo, grande rispetto per tutti ma paura di nessuno. La Clodiense ha dei valori indiscutibili ma noi scenderemo in campo per provare vincere, questo è il livello mentale a cui voglio portare tutti i miei giocatori».
Allo stesso tempo l’allenatore del club via Sanseverino è consapevole del fatto che «i margini di miglioramento sono ancora indubbiamente importanti sia a livello individuale che come collettivo. In entrambe le fasi di gioco possiamo crescere tanto, una cosa però la pretendo: bisogna giocare in 11 quando la palla è tra i nostri piedi e anche quando la palla ce l’hanno gli avversari. Nessuno può permettersi il lusso di estraniarsi o di non partecipare attivamente altrimenti le difficoltà aumentano a dismisura. Questo atteggiamento lo voglio vedere per 95 minuti».