Corriere del Trentino

Ensemble e solisti in scena Lanz: «Stagione magica»

Società dei Concerti di Bolzano Il nuovo calendario parte martedì con il doppio concerto di Giovanni Guzzo e Zoltan Fejervari. Gli altri protagonis­ti, da Azahar al soprano Yun-Jung Choi

- Giancarlo Riccio

Nata nel 1855 (con il nome di Società musicale bolzanina), la Società dei Concerti di Bolzano non avverte il peso degli anni. Appare anzi ogni anno più dinamica e sperimenta­le. L’ambito è quello vincente della musica da camera, sempre più diffusa e apprezzata, su cui puntano il direttore artistico Josef Lanz e il presidente Anton von Walther, avvocato e organista. Riprende la nuova stagione. Martedì saranno in scena Giovanni Guzzo e Zoltan Fejervari (doppio concerto alle 18 e alle 20 al Conservato­rio di Bolzano), poi il 7 novembre i concerti (alle 18 e alle 20 sempre al Conservato­rio) dell’Ensemble Azahar. Il Quartetto di Cremona il 22 novembre alle 20 all’auditorium di via Dante, mentre l’Ensemble Diderot con il soprano Yun-Jung Choi il 10 dicembre in auditorium.

Direttore Josef Lanz, si torna alla musica dal vivo?

«Sono concerti molto diversi tra loro per stili e programmi. Il segnale è cercare di proporre i concerti dal vivo anche in questo periodo di emergenza sanitaria da Covid-19».

Come sarà la doppia serata di martedì?

«Il violinista italo-venezuelan­o

Ensemble Azahar in doppio concerto il 7 novembre sul palco del Conservato­rio di Bolzano Giovanni Guzzo si è affermato come uno degli artisti più versatili e carismatic­i della sua generazion­e. Ha lavorato a stretto contatto con alcuni dei più importanti musicisti di oggi, tra cui Martha Argerich, Joshua Bell, Martin Fröst, Daniel Hope, Takacs Quartets e Maxim Vengerov. A Bolzano interprete­rà sonate di Claude Debussy, Béla Bartók, Maurice Ravel e Johannes Brahms. Il suo accompagna­tore pianistico Zoltán Fejérvári si è esibito in rinomate sedi concertist­iche in Europa e negli Stati Uniti».

E l’Ensemble Azahar, in concerto il 7 novembre?

«Creati nel 2010, si sono formati con il fagottista Sergio

Azzolini all’Hochschule fuer Musik di Basilea (Svizzera) grazie alla borsa di studio assegnata dalla Young National Orchestra di Spagna (di cui facevano parte). Il loro nome significa “fiore dell’albero di limone”. Musiche di Beethoven, Debussy e Poulenc».

Il 22 novembre tornerà a Bolzano il Quartetto di Cremona.

«Un appuntamen­to importante e che ricorre nella nostra programmaz­ione. Suoneranno Beethoven e Schubert. Con i quattro magnifici solisti ci sarà Eckart Runge come secondo violoncell­ista».

Chiusura del 2020 con l’Ensemble Diderot il 10 dicembre.

«Sì, almeno per quest’anno, ma stiamo lavorando ai concerti del 2021. Protagonis­ti a dicembre Ensemble Diderot e il soprano sudcoreano Yun-Jung Choi dell’Opéra National de Paris. L’ensemble è guidato dal violinista Johannes Pramsohler, nato a Vipiteno, che attualment­e è uno dei musicisti più innovativi nel campo della musica antica. Il programma ruoterà intorno ad Händel e l’Opera. Il il 12 dicembre saranno a Merano e il 13 a Bressanone».

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