Appalto del Not, i giudici strigliano la Provincia
Ospedale, vince Pizzarotti E Guerrato prepara l’appello
Tempi ancora lunghi per il Not, il Nuovo ospedale trentino. Il Trga di Trento (Tribunale regionale di giustizia amministrativa) ha ordinato l’aggiudicazione provvisoria della gara alla Rti guidata dalla società di Parma, Pizzarotti. I giudici in sentenza «strigliano» la Commissione tecnica: valutazione inidonea in palese elusione del giudicato. Intanto Guerrato sta già lavorando al ricorso in Consiglio di Stato, mentre la Provincia non sembra intenzionata a impugnare.
TRENTO Siamo al settimo grado di giudizio. La storia del nuovo polo ospedaliero del Trentino era iniziata a dicembre 2011 con la gara per la scelta del promotore, poi chiusa ad agosto 2012 in seguito alla presentazione di quattro offerte. Da allora fiumi di ricorsi e provvedimenti amministrativi, poi annullati dalla giustizia. L’ultimo atto è di ieri con la sentenza del Trga (Tribunale regionale di giustizia amministrativa) di Trento che ordina l’aggiudicazione provvisoria della gara alla Impresa Pizzarotti & c. spa, mandataria del raggruppamento temporaneo di imprese con Cristoforetti Servizi Energia spa, difesa dagli avvocati Giuseppe Caia e Roberta de Pretis. Sono i giudici, questa volta, dopo aver ben «strigliato» la Commissione tecnica provinciale, che non avrebbe effettuato l’analisi richiesta — «eludendo il giudicato», scrivono — a decidere chi è il vincitore. Per ora. La Guerrato spa, rappresentata dagli avvocati Dario Capotorto, Roberto Milia e Carolina D’Antuono, sta già preparando l’appello al Consiglio di Stato. I tempi per il Not si allungano ancora, quindi. Per arrivare a una nuova pronuncia servirà qualche mese, Covid permettendo. Insomma il nuovo polo ospedaliero non vedrà la luce tanto presto e «il problema è che ormai i progetti sono vecchi. Il nodo non sono tanto i tempi, ma è avere un ospedale attuale», fa notare il consigliere provinciale di Onda Civica, Filippo Degasperi, che stigmatizza l’operato dell’amministrazione. «Non c’è mai un’assunzione di responsabilità», dice. «Il nostro auspicio è si che possa partire nel più breve tempo possibile, la sentenza dice che si può procedere con l’assegnazione», taglia corto invece il presidente Maurizio Fugatti. Le sue parole fanno pensare al fatto che la Provincia non impugnerà la sentenza. La partita è delicata, parliamo di un’opera da un miliardo e 600 milioni di euro per i lavori di costruzioni e per la concessione. Un progetto ambizioso nato però sotto una cattiva stella e costellato da innumerevoli ricorsi. A metà giugno il collegio del Trga di Trento, presieduto dal giudice Fulvio Rocco, si era già espresso accogliendo il ricorso dell’impresa di Parma e annullando la determinazione del dirigente del 14 gennaio 2020 con la quale era stata nominata promotrigiugno ce del progetto la Guerrato spa di Rovigo. Guerrato aveva vinto la gara d’appalto in project financing con un’offerta economicamente più vantaggiosa che considera l’esecuzione dei lavori in 812 giorni e un canone per gestire i servizi ogni anno di 35.862.578,69 euro e di disponibilità per manutenzione e ammortamento di 13.464.000 euro. Un canone che il vincitore riscuote per 25 anni portando il costo dell’ospedale a 1 miliardo e 233 milioni circa. Pizzarotti aveva proposto un canone di circa 37 milioni, di 13,9 di disponibilità e un tempo di esecuzione di 902 giorni. Alla fine i vari parametri sono stati valutati in 95,308 punti per Guerrato e 86,695 per Pizzarotti. Ma la società di Parma aveva impugnato il provvedimento di nomina del promotore contestando in particolare la contraddittorietà tra il piano economico finanziario e la manifestazione di interesse al finanziamento del progetto. La questione è tecnica e complessa: i giudici nella sentenza di
Fugatti L’auspicio è che si possa partire prima possibile. Possiamo procedere all’assegnazione, lo dice la sentenza
avevano rilevato una distonia tra il piano economico finanziario (Pef) e la manifestazione di preliminare interesse dalla Sgr Auriga. Per questo il Trga aveva chiesto alla Provincia di effettuare una nuova analisi «circa gli effetti concreti sull’offerta economica delle diverse forme di finanziamento, quello bancario indicato nel Pef e quello obbligazionario, connesso alla manifestazione di preliminare interesse». Il nodo era la sostenibilità economico e finanziaria dell’offerta.
La Provincia aveva facoltà di impugnare la sentenza, ma non lo ha fatto. Il presidente Maurizio Fugatti era stato chiaro:«Bisogna accelerare i tempi», aveva detto a fine giugno. Così dopo aver firmato un’ordinanza aveva riconvocato la Commissione tecnica (nominata con deliberazione del 22 agosto 2019) al fine di rivalutare l’offerta economica di Guerrato. Fugatti aveva dettato anche i tempi: il lavoro della Commissione doveva concludersi entro il 3 agosto. E così è stato, ma per i giudici la Commissione non avrebbe fatto alcun tipo di analisi «circa la compatibilità con un prestito obbligazionario». «Il verbale del 31 luglio — scrivono i giudici — dimostra l’elusione del giudicato.. e neppure all’esito della nuova valutazione operata il Pef della Guerrato risulta coerente con la tipologia di finanziamento di natura obbligazionaria postulata dalla dichiarazione di preliminare interesse sottoscritta da una Sgr e questo costituisce una grave carenza dell’offerta economica della Guerrato». Da qui la decisione del Trga di accogliere il primo motivo del ricorso di Pizzarotti, relativo alla domanda di ottemperanza, e quindi ha dichiarato la nullità dei verbali della Commissione tecnica del 13, 22 e 31 luglio. Le altre domande della Rti, che aveva chesto anche l’annullamento delle determinazioni dirigenziali, sono state dichiarate improcedibili per «sopravvenuta carenza di interesse».