Una vita da influencer per Marras giramondo «Gli amici? A Bolzano»
«Di vero sui social ci sono io. Pronto il mio primo libro»
Travel blogger, marketing influencer, modello e uomo d’affari; tra qualche mese sarà anche autore di un libro. Alessandro Marras, nato a Bolzano, 37 anni, è diventato una star dei social. «Finite le superiori ho fatto l’animatore in un villaggio, come Fiorello, poi una trasmissione radiofonica anni ‘80 e quindi mi hanno preso a Roma all’accademia di spettacolo di Claudio e Pino Insegno — racconta Marras —. Danza, ballo, doppiaggio, recitazione, regia teatrale: un’infarinatura inutile per le prime esperienze teatrali non entusiasmanti. In compenso mi è servita, subito dopo, come assistente del regista di Alle
falde del Kilimangiaro. A 25 anni ho iniziato a girare il mondo e ho capito che sarebbe stata la mia vita».
Quando Vueling, la compagnia aerea, lo sceglie come testimonial esordisce sui social con I viaggi di Ale. La rete impazzisce per l’influencer platinato e il mondo commerciale risponde. Auto di lusso, orologi, resort, vini, luxury hotel, ristoranti: tutti lo ingaggiano, le case automobilistiche più prestigiose fanno a gara per averlo e la sua immagine si posiziona sul mercato, come un prodotto ben quotato. «Puoi essere tutto, l’importante è farlo con stile», è il motto di Alessandro che su Instagram ha 170mila follower mentre il suo canale YouTube ha 25mila iscritti.
«Sul mio profilo non ci sono momenti personali, tutto ha dietro un rapporto commerciale. Di vero ci sono io e quello che per me è fondamentale: la ricerca del benessere e il piacere di fare quello che faccio — racconta l’influencer —. Su alcuni contratti ho l’esclusiva, ma non ho mai voluto manager e agenzie: gestisco io i rapporti. Sono meno vincolato e il mio guadagno è maggiore». Il web marketing rende bene, confessa Marras. «Si guadagna parecchio: certo, c’è la serie B, la serie A e poi c’è Chiara Ferragni, l’inarrivabile. Nel lifestyle la battaglia è accesa pernon ché siamo molti, ma nel mondo traveler detengo una posizione di leadership». A confermarlo, la rivista
Forbes che l’anno scorso lo ha inserito tra i principali influencer italiani nel settore viaggi. La7, invece, lo ha scelto come conduttore per delle pillole tv di promozione del turismo svizzero. «Mi hanno proposto docenze di web marketing, ma è una cosa che sento mia. Preferisco stare sul campo. Quando il mercato mi snobberà magari cambierò idea — rivela —. In compenso accetterei di partecipare a un reality, che dà visibilità e porta follower. Intanto ho scritto un libro: una casa editrice di Rovereto mi ha chiesto di pubblicare una raccolta di racconti dei miei viaggi in Australia, Islanda, Egitto. L’ho scritto durante il lockdown e ora la bozza è in correzione; uscirà a cavallo del 2021».
L’anno in corso ha presentato non poche difficoltà per il settore viaggi. «Mi sono dedicato al Made in Italy: lavoro molto con enti del turismo, brand, hotel, compagnie aeree — racconta —. Quest’estate ho girato le Cinque Terre, il Canavese e nella Toscana meno battuta; ogni progetto aveva il suo sponsor. In parte è stato un ripiego, ma anche una scoperta meravigliosa». Le giornate di un influencer sono molto piene («avrei bisogno di 50 ore al giorno») e l’avventura non manca. «Amo dire che ogni viaggio è una vita, non sai mai cosa succederà — ammette —. Però quando cerco normalità e qualità della vita torno a Bolzano, lontano da eventi, showroom, feste e sfilate: qui ho pochi amici veri, di lunghissima data, disinteressati, con cui posso essere il vero me».
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Quando cerco normalità e qualità della vita torno a casa, lontano da eventi, showroom, feste e sfilate