Vaia, ecco le richieste danni: oltre duecento riguardano auto
Il governatore Fugatti risponde a Rossi (Patt): quasi 200 richieste di danni per automobili
TRENTO La fetta più consistente riguarda i danni subiti da immobili privati. Case, capannoni, garage: il totale delle richieste di contributi per la ricostruzione, in questo caso, sfiora le 900 pratiche. Ma poi ci sono i danni che hanno interessato automobili, attività produttive e agricole. A due anni dalla tempesta Vaia, che ha cambiato il volto di molte valli del Trentino, il numero complessivo di domande di contributo presentate alla Provincia raggiunge quota 1.556. Molte di queste sono già state evase, ma quelle liquidate, ad oggi, sono poco più di 500.
A tratteggiare il quadro della situazione è il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, rispondendo a una interrogazione presentata dal gruppo consiliare del Patt (primo firmatario il capogruppo Ugo Rossi).
Un documento, quello delle Stelle Alpine, che innanzitutto ricorda l’impatto di Vaia sul territorio trentino: «I numeri, diffusi nel 2019 dalla Provincia, evidenziavano che i danni al patrimonio forestale si estendevano su una superficie complessiva di 19.545 ettari, ovvero quasi 4 milioni di metri cubi di legname schiantato. Un danno complessivo per 359 milioni di euro compresi danni alla zootecnia ed alla filiera del legno, ma anche quelli a strade, infrastrutture, corsi d’acqua, strutture pubbliche e private». Eppure, è l’appunto degli Autonomisti, ad oggi «abbiamo segnalazione di pratiche non evase» rispetto alla richiesta di contributi. Per questo, il gruppo invita il governatore a fare chiarezza e a fornire il quadro dettagliato delle richieste depositate negli uffici provinciali, di quelle evase di quelle ancora da liquidare.
Interrogativi ai quali Fugatti risponde attraverso una tabella con i dati aggiornati suddivisi per tipologia di danneggiamento provocato dalla forza del vento e della pioggia della notte di fine ottobre di due anni fa.
Si parte, dunque, dalle domande di contributo presentate per danneggiamenti «a immobili di soggetti privati», che sono in totale 889. Tutte evase, anche se 177 non sono state ammesse a contributo (o il soggetto richiedente ha rinunciato) e 12 sono in attesa delle ultime integrazioni chieste ai cittadini. Le domande ammesse a contributo, quindi, sono in totale 700, anche se quelle liquidate finora sono 227. E le altre? «Le richieste di liquidazione — si legge nella risposta di Fugatti — sono iniziate ad aprile 2020 e i privati hanno due anni di tempo per presentarle».
Passando ai danni ad attività produttive e di lavoro autonomo, le richieste sono state 170, anche in questo caso tutte evase, con 107 richieste ammesse a contributo e 50 liquidate. «Le rimanenti — si legge nella risposta — saranno liquidate quando rendicontano l’investimento (hanno tempo due anni per farlo)». Sul fronte dei veicoli, le domande sono state 187, tutte evase, con 144 ammesse a contributo e già liquidate. Mentre per quanto riguarda i danni alle attività agricole e dell’acquacoltura il numero è alto: 298 richieste di contributo, 269 evase («La differenza tra presentate ed evase è imputabile a domande rinunciate o negative per inammissibilità dei requisiti»), 268 ammesse al finanziamento provinciale, con 115 procedure già liquidate. Infine, sono 12 le richieste legate a danni alle attività dei consorzi di miglioramento fondiario e di bonifica. Di queste, nove sono state evase, tutte ammesse a contributo, una liquidata. Le rimanenti, anche per quanto riguarda le attività agricole, saranno pagate «quando verrà presentata richiesta di liquidazione finale».