Marcialonga, la neve costa 400.000 euro
TRENTO Come ogni anno la prima metà di novembre nelle Valli di Fiemme e Fassa è il momento in cui i 27 cannoni e i 4 battipista della «flotta» appartenente a Marcialonga (la prossima edizione sarà la 48esima ed è in calendario l’ultimo fine settimana di gennaio) tornano a far capolino dal magazzino di Ziano pronti per essere riavviati, condizioni climatiche permettendo, per innevare nuovamente il percorso di 70 chilometri che congiunge Moena a Cavalese passando da Canazei e Predazzo. Dal 1971 la tecnologia ha preso il sopravvento nella preparazione della pista, ma rimane comunque fondamentale la componente manuale portata in dote dai «cannonisti», coadiuvati dalla grande esperienza e dal supporto del Consorzio Alta Fassa, del Centro del Fondo di Lago, del Centro Addestramento Alpino di Moena e della Scuola Alpina della Guardia di Finanza di Predazzo, senza i quali tutto ciò non sarebbe possibile.
Per tracciare la pista occorrono circa 100.000 metri cubi di neve e gli addetti, nelle notti in cui temperatura e umidità diventano ottimali si mettono all’opera per produrre la neve e dare corpo ad un fondo di circa 30 centimetri, base che servirà per poter sciare durante tutto l’arco dell’inverno, anche quando la gara non è protagonista. La tecnica dell’innevamento programmato non è certo nuova a polemiche, ma anche da questo punto di vista Marcialonga non rimane a guardare e per imbiancare la pista utilizza acqua recuperata dal troppopieno degli acquedotti, su gentile concessione dei comuni delle Valli di Fiemme e Fassa che ne autorizzano le operazioni. Un costo complessivo di circa 400.000 euro che vede l’esborso maggiore rappresentato dal trasporto della neve, ancora un limite impossibile da limare, ma l’esistenza della pista Marcialonga nel complesso dà ossigeno al tessuto economico delle due valli grazie agli indotti dettati dal turismo invernale, senza contare la mobilitazione di alcune aziende locali che partecipano attivamente alla realizzazione della pista. Il tracciato della Marcialonga non è infatti riservato esclusivamente alla gara, nel corso della stagione invernale è pronto ad accogliere turisti da tutto il mondo che intendono cimentarsi con gli sci da fondo.