Corriere del Trentino

«Federica, mi hai sempre protetta Sei e resterai la mia grande roccia»

L’addio commosso di Elena, sorella della dottoressa. Ieri l’ultimo addio

- Tommaso Di Giannanton­io

TRENTO «Vide, ne ebbe compassion­e, gli si fece vicino, fasciò le ferite, lo caricò, lo portò, si prese cura». Sono i gesti e le azioni del buon samaritano, che «descrivono forse anche un po’ la vita di Federica». Si sono celebrati ieri pomeriggio a Zambana, nel suo paese natale, i funerali di Federica Marcolla, la giovane dottoressa di 32 anni, morta sabato mattina in un drammatico incidente lungo la via ferrata «Che Guevara», che sale da Pietramura­ta fino alla cima del monte Casale. «Sarà dura senza di te, ma lo sarà per tutti perché sei una persona straordina­ria», ha detto in lacrime la sorella Elena.

Sono stati tanti, in effetti, a voler dare l’ultimo saluto a Federica: i suoi pazienti e tutti i suoi amici, molti dei quali sono dovuti rimanere fuori dalla chiesa, nella piazza di Zambana, a causa delle limitazion­i imposte dall’emergenza sanitaria. Davanti alla bara bianca, coperta da corone di fiori, c’erano i suoi familiari, e il suo compagno, che sabato mattina l’ha vista precipitar­e dalla via ferrata mentre facevano un’escursione. Un volo di 200 metri che non ha lasciato scampo a Federica, mamma di due figli piccoli e medico di base a Cognola.

«I gesti del buon samaritano descrivono la vita di Gesù ma forse anche un po’ quella di Federica: vide, ne ebbe compassion­e, gli si fece vicino, fasciò le ferite, lo caricò, lo portò, si prese cura», sono state le parole del parroco. La giovane trentaduen­ne si era diplomata al Liceo classico «Prati» di Trento, poi si era laureata in Medicina a Parma e aveva completato con il massimo dei voti il percorso di specializz­azione della Scuola di formazione in medicina generale di Trento. «Federica — ha spiegato il parroco — era capace di esprimere con le sue grandi potenziali­tà e il suo farsi vicino questa vita semplice ma anche impegnativ­a del buon samaritano».

Quel farsi vicino che sia per i suoi pazienti ma anche per i suoi stessi familiari è stato essenziale in alcuni momenti della loro vita.

«Ci sei sempre stata per me e mi hai regalato sicurezza e protezione, tu non sei solo una sorella per me, sei un secondo genitore, sei la mia roccia — ha sussurrato al microfono la sorella Elena, ricordando la morte prematura di loro padre — Sei sempre stato un punto di riferiment­o nella mia vita e lo sarai sempre. Sarà dura senza di te, ma lo sarà per tutti perché sei una persona straordina­ria, un tornado che quando passa lascia sempre qualcosa dietro di sé. Hai sempre dato il massimo che potevi, anche l’impossibil­e delle volte».

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Il feretro di Federica Marcolla, la giovane dottoressa di 32 anni, morta sabato mattina in un drammatico incidente lungo la via ferrata «Che Guevara» che sale da Pietramura­ta fino alla cima del monte Casale.
Ieri a Zambana il funerale
(Pretto/Ansa) A Zambana Il feretro di Federica Marcolla, la giovane dottoressa di 32 anni, morta sabato mattina in un drammatico incidente lungo la via ferrata «Che Guevara» che sale da Pietramura­ta fino alla cima del monte Casale. Ieri a Zambana il funerale
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