«Federica, mi hai sempre protetta Sei e resterai la mia grande roccia»
L’addio commosso di Elena, sorella della dottoressa. Ieri l’ultimo addio
TRENTO «Vide, ne ebbe compassione, gli si fece vicino, fasciò le ferite, lo caricò, lo portò, si prese cura». Sono i gesti e le azioni del buon samaritano, che «descrivono forse anche un po’ la vita di Federica». Si sono celebrati ieri pomeriggio a Zambana, nel suo paese natale, i funerali di Federica Marcolla, la giovane dottoressa di 32 anni, morta sabato mattina in un drammatico incidente lungo la via ferrata «Che Guevara», che sale da Pietramurata fino alla cima del monte Casale. «Sarà dura senza di te, ma lo sarà per tutti perché sei una persona straordinaria», ha detto in lacrime la sorella Elena.
Sono stati tanti, in effetti, a voler dare l’ultimo saluto a Federica: i suoi pazienti e tutti i suoi amici, molti dei quali sono dovuti rimanere fuori dalla chiesa, nella piazza di Zambana, a causa delle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria. Davanti alla bara bianca, coperta da corone di fiori, c’erano i suoi familiari, e il suo compagno, che sabato mattina l’ha vista precipitare dalla via ferrata mentre facevano un’escursione. Un volo di 200 metri che non ha lasciato scampo a Federica, mamma di due figli piccoli e medico di base a Cognola.
«I gesti del buon samaritano descrivono la vita di Gesù ma forse anche un po’ quella di Federica: vide, ne ebbe compassione, gli si fece vicino, fasciò le ferite, lo caricò, lo portò, si prese cura», sono state le parole del parroco. La giovane trentaduenne si era diplomata al Liceo classico «Prati» di Trento, poi si era laureata in Medicina a Parma e aveva completato con il massimo dei voti il percorso di specializzazione della Scuola di formazione in medicina generale di Trento. «Federica — ha spiegato il parroco — era capace di esprimere con le sue grandi potenzialità e il suo farsi vicino questa vita semplice ma anche impegnativa del buon samaritano».
Quel farsi vicino che sia per i suoi pazienti ma anche per i suoi stessi familiari è stato essenziale in alcuni momenti della loro vita.
«Ci sei sempre stata per me e mi hai regalato sicurezza e protezione, tu non sei solo una sorella per me, sei un secondo genitore, sei la mia roccia — ha sussurrato al microfono la sorella Elena, ricordando la morte prematura di loro padre — Sei sempre stato un punto di riferimento nella mia vita e lo sarai sempre. Sarà dura senza di te, ma lo sarà per tutti perché sei una persona straordinaria, un tornado che quando passa lascia sempre qualcosa dietro di sé. Hai sempre dato il massimo che potevi, anche l’impossibile delle volte».