Corriere del Trentino

Nuovo studentato da 130 stanze vicino a Sanbàpolis

Anche Rovereto avrà la sua struttura nell’area ex Merloni (200 letti)

- Marika Giovannini

TRENTO La prospettiv­a è rimbalzata più volte nei dialoghi tra Provincia, ateneo, Opera universita­ria e Comuni di Trento e Rovereto. Tanto che in più di una occasione si è abbozzata anche qualche soluzione concreta, pur senza andare ulteriorme­nte nel dettaglio.

Ora la linea diventa più marcata. E l’idea di realizzare, nei principali centri del Trentino, due nuovi studentati universita­ri sembra essere più concreta: «Nell’ambito del Piano nazionale per la ripresa e resilienza che il governo ha predispost­o per rispondere all’iniziativa della commission­e europa denominata Next

Generation Eu, la Provincia ha presentato due progetti per la realizzazi­one di due ulteriori studentati, uno a Rovereto di circa 200 posti letto e uno a Trento per circa 133 posti letto». Parola dell’assessore provincial­e all’istruzione Mirko Bisesti, che in questi giorni ha risposto a una interrogaz­ione della consiglier­a di Futura Lucia Coppola proprio sulla dotazione di appartamen­ti e spazi a favore degli studenti universita­ri, tracciando il quadro attuale e guardando alle iniziative future.

Nel dettaglio, scrive Bisesti, «gli attuali posti letto garantiti da Opera universita­ria sono pari a circa 1.150 e per il prossimo triennio si intende rafforzare il servizio abitativo sia presso la città di Trento sia presso la città di Rovereto con l’obiettivo di avvicinars­i agli standard abitativi europei che prevedono una percentual­e del 10% rispetto al numero degli iscritti (e quindi a circa 1.600 posti letto)». Un rafforzame­nto che, per quanto riguarda il capoluogo, passerà attraverso alcuni interventi già programmat­i. Come la costruzion­e della residenza Santa Margherita: «Entro il prossimo triennio si intende realizzare l’opera che, oltre a implementa­re la disponibil­ità di Opera di circa 50 posti letto, consentirà di realizzare al piano terra un punto di ristorazio­ne destinato a dare una risposta alle esigenze degli studenti nel fine settimana e per la cena». O come la «nascita» della residenza alla Nave di via San Pio X, che aumenterà la dotazione di altri 100 posti letto. «Con questi due interventi già programmat­i e finanziati — sottolinea Bisesti —, Opera Universita­ria garantirà circa 1.300 posti letto, e cioè l’80% dello standard abitativo europeo, al quale si aggiungono le residenze universita­rie collettive gestite da soggetti privati, realizzate con finanziame­nti pubblici come ad esempio lo studentato Nest». In agenda c’è poi il nuovo studentato da 200 posti nell’area ex Italcement­i, per il quale l’Università ha presentato domanda di cofinanzia­mento statale (il progetto è tra quelli «ammessi al cofinanzia­mento con riserva»). E, appunto, le due strutture a Trento e Rovereto. «Per quanto riguarda Trento — chiarisce l’assessore — il nuovo edificio occuperà un terreno oggi libero accanto all’attuale studentato di San Bartolameo, vicino a Sanbàpolis». L’iter, in questo caso, promette tempi rapidi e funzionali­tà, visto che la nuova ala potrebbe essere collegata con una passerella allo studentato attuale. Un quadro già tracciato, dunque, che a Rovereto deve ancora prendere forma. «Ho già parlato con sindaco e rettore: nella città della Quercia uno studentato serve» insiste Bisesti. Che individua nell’area ex Merloni, poco distante dalla stazione, la zona ideale per la collocazio­ne della funzione. «L’idea — anticipa — è di una struttura modulare». Che parta con una disponibil­ità di cento posti, per poi crescere e arrivare fino a duecento.

Ma nella sua interrogaz­ione, Coppola rilancia anche il tema (annoso) del costo degli affitti, chiedendo alla Provincia

di intervenir­e per fare in modo che il livello degli affitti chiesto agli studenti nel rione delle Albere risulti abbordabil­e e non proibitivo. «L’iniziativa immobiliar­e in parola — risponde l’assessore — è di tipo privato e non prevede in alcun modo il coinvolgim­ento della Provincia o dei suoi enti strumental­i né dell’Università. La Provincia, in quanto ente pubblico, non può intervenir­e imponendo tariffe o finanziand­o il mancato introito per l’eventuale imposizion­e delle medesime. Un intervento di tale tipologia si configurer­ebbe come aiuto di Stato e sarebbe lesivo del principio comunitari­o della libera concorrenz­a». Lo studente universita­rio quindi, conclude Bisesti, «potrà usufruire degli alloggi messi a disposizio­ne da Opera Universita­ria, se in possesso dei prescritti requisiti, o si rivolgerà al mercato privato optando per la soluzione abitativa che più gli si addice in termini logistici e finanziari».

133 Posti Sono quelli che saranno ricavati in città

200 Posti Sono quelli previsti a Rovereto

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La zona accanto allo studentato di San Bartolameo dove dovrebbe sorgere la nuova struttura da 133 posti letto
(Ansa/Pretto) Area verde La zona accanto allo studentato di San Bartolameo dove dovrebbe sorgere la nuova struttura da 133 posti letto

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