Dormivano in venti nello stabile: sgomberati
Un andirivieni che si accendeva durante il giorno e si spegneva allo scattare del coprifuoco, quando si ritrovavano tutti in uno stabile dismesso di proprietà comunale, vicino alla sede della motorizzazione civile di Trento, per passare la notte al riparo dal freddo. Ma poi, dopo diverse segnalazioni da parte dei residenti di Piedicastello, gli agenti della polizia locale, alle prime ore di mercoledì mattina, hanno sgomberato l’edificio e denunciato gli occupanti, ovvero una ventina di persone extracomunitarie, metà delle quali erano sprovviste di documenti.
Era già da qualche tempo che gli abitanti segnalavano uno strano movimento di persone su alcune vie del quartiere, sia di giorno che di sera. Il sospetto dei residenti era che dietro al viavai si nascondesse qualche attività illecita. L’operazione di sgombero è scaturita quindi da un semplice controllo di un edificio dismesso di proprietà comunale, che sorge non troppo lontano dall’uscita Piedicastello della tangenziale di Trento. Poi, una volta entrati nello stabile, gli agenti del nucleo civico della polizia locale si sono ritrovati davanti ad una ventina di persone che avevano trascorso la notte nell’edificio.
I successivi accertamenti hanno infine constatato che il gruppo utilizzava lo stabile come dimora occasionale. Durante il sopralluogo, tuttavia, contrariamente a quanto si pensava all’inizio, non sono state riscontrate attività di spaccio e non sono state trovate sostanze stupefacenti. Tutti gli occupanti sono stati quindi denunciati all’autorità giudiziaria per il solo reato di invasione di edificio pubblico.
In questi giorni però l’Assemblea antirazzista di Trento pone un altro problema relativo alle condizioni di vita delle persone senza fissa dimora: il depotenziamento dei servizi di bassa soglia nel periodo dell’emergenza freddo, che «costringe ancora più persone a dormire all’addiaccio o in ripari di fortuna». «La Provincia di Trento ha deciso di tagliare 40 posti letto, diminuendo a 150 posti la capienza complessiva», denuncia l’associazione.