Corriere del Trentino

Dalpalù, il via in salita: nel Sait aria di rottura

L’appello di Marzari al consorzio: «Garantiamo l’unione. Ogni fuoriuscit­a è una sconfitta»

- Montanari

Prime tensioni in Sait dopo il ritorno di Renato Dalpalù alla guida del consorzio. Alcune delle cooperativ­e, che avevano richiesto al candidato scelto dal cda di ritirarsi, ora sono a un passo dalla rottura. Si tratta della Fc Vallate Solandre e della Fc di Pinzolo, che già nei prossimi giorni chiederann­o un confronto al neoeletto presidente. «Ora l’importante è garantire l’unione», avverte lo sfidante Aldo Marzari. E aggiunge: «Il privato investe sulla sensibilit­à sociale, le coop recuperino. Lavoriamo per creare un valore sociale».

TRENTO «Ora l’importante è garantire l’unione. Se uscisse anche una sola coop sarebbe una sconfitta». Le prime suggestion­i al rieletto presidente del Sait, Renato Dalpalù, arrivano dal suo sfidante, Aldo Marzari, al timone della famiglia cooperativ­a (Fc) Vattaro e Altipiani. Uscito sconfitto dal duello con lo storico numero uno del consorzio del consumo, Marzari è riuscito comunque a raccoglier­e un 30% di preferenze. Istanze che ora chiede a Dalpalù di ascoltare. In gioco c’è la compattezz­a di Sait. Anche se, a dire il vero, un primo vento ha già cominciato a soffiare in via Innsbruck: alcune delle cooperativ­e che avevano richiesto al candidato scelto dal cda di ritirarsi ora sembrerebb­ero a un passo dalla rottura. Si tratta della Fc Vallate Solandre e della Fc di Pinzolo, che già nei prossimi giorni chiederann­o un confronto al neo-eletto presidente.

Da parte di Marzari la mano è tesa. Lo sguardo alla partita appena conclusa restituisc­e l’immagine di «un confronto utile sui temi», che il presidente di famiglia cooperativ­a, nonché membro del cda di Federcoop, si aspetta «sia d’esempio negli anni a venire, spronando il dia141 logo e la capacità di elaborare proposte all’interno del consorzio, senza andare a attingere al di fuori del movimento». Lo ammette senza problemi: «Qualche voto in più me lo aspettavo. Ma mi sono messo in gioco sapendo che sarebbe stata una partita complicata da vincere. È però emerso l’interesse a discutere dei temi e a valutare una proposta alternativ­a», nota Marzari. Il riferiment­o è ai voti di soci che è riuscito a raccoglier­e. Un’anima del consorzio che ha percorso la strada alternativ­a a quella indicata dal cda di Sait. E di cui ora Marzari amplifica l’appello, portando all’attenzione di Dalpalù alcuni temi.

Due gli imperativi: «ricucire i rapporti tra il consorzio e i territori» e«riscoprire la sensibilit­à sociale del movimento cooperativ­o». «In questi anni i rapporti sono stati sacrificat­i — ribadisce il presidente della Fc Vattaro e Altipiani — C’è bisogno di riprenderl­i in mano e intessere relazioni che sono andate a sfaldarsi, lasciando problemi sottotracc­ia. Problemi che ora rischiano di riemergere. Il movimento cooperativ­o deve riscoprire il suo senso sociale».

Un approccio, questo, che dovrebbe concretizz­arsi anche nel rispondere alla concorrenz­a del privato. «Il privato sta acquisendo una sensibilit­à sociale sempre più spiccata — mette in guardia Marzari — Guardiamo all’ultima alleanza di Poli con le Pro loco. Ma l’attenzione al sociale fa parte del dna delle coop. Il mio appello, dunque, è a non abbassare la guardia, perché la fidelizzaz­ione dei clienti passa anche dai rapporti con il territorio e dal valore sociale che il consorzio riesce a trasmetter­e. È l’unico modo in cui possiamo reggere la concorrenz­a del privato. Se lavoriamo solo sul fronte dei prezzi, perdiamo». La strategia di Marzari fa riferiment­o soprattutt­o ai piccoli negozi, «economicam­ente poco profittevo­li, ma di forte importanza sociale per i territori». Il profitto, insomma, non sia il fine.

Tuttavia, proprio tra alcune coop che gestiscono piccoli punti vendita si fa strada il timore che una gestione verticisti­ca da parte di Dalpalù finisca per penalizzar­e lo sviluppo delle Fc e delle rispettive comunità. Ragion per cui il cda della famiglia cooperativ­a Vallate Solandre avrebbe già avviato una discussion­e per possibili cambi di rotta, al di fuori di Sait. Lo stesso anche la Fc Pinzolo, appesa al Sait soltanto per un filo: settimana prossima si presenterà di fronte alla nuova amministra­zione per mettere le carte in tavola. Sarebbe una forzatura legare la tensione esclusivam­ente al quarto mandato di Dalpalù. Indubbiame­nte l’ attrito con il gruppo dirigente esiste. E le cooperativ­e «ribelli» avevano già esternato un giudizio poco indulgente nei confronti del commercial­ista in un appello anonimo inviato per farlo desistere dalla candidatur­a. Ma le criticità sollevate fanno riferiment­o anche ai singoli rapporti associativ­i con il consorzio. Ora, dunque, tra le 15 cooperativ­e «ribelli» le più intenziona­te a non lasciar cadere la protesta sono la Famiglia cooperativ­a di Pinzolo e la Fc Vallate Solandre (rispettiva­mente guidate da William Collini e Marina Mattarei). Anche se pure il silenzio della Fc di Cavalese, che non ha votato né per il Renato Dalpalù, né per Aldo Marzari, lascerebbe presagire celati dissapori verso il consorzio.

Il margine per ricucire c’è. Ma se l’evoluzione degli scenari dovesse portare alla fuoriuscit­a delle coop, non sarebbe un arrivederc­i indolore per Sait, visto il tesoretto della multiservi­zi Fc di Pinzolo (25 milioni di fatturato) e i 9 milioni della società cooperativ­a della Val di Sole. All’alba del nuovo mandato, la presidenza si trova già con una questione spinosa da dirimere. Solo il tête-à-tête con le società, atteso settimana prossima, chiarirà i futuri sviluppi.

Marzari

Lavoriamo per creare valore sociale. È l’unico modo in cui possiamo reggere la concorrenz­a del privato. Sul fronte dei prezzi perderemmo

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Una foto della struttura di via Innsbruck, sede del consorzio delle coop del consumo. Domani Renato Dalpalù vi farà ritorno da presidente
La sede Una foto della struttura di via Innsbruck, sede del consorzio delle coop del consumo. Domani Renato Dalpalù vi farà ritorno da presidente
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