Meteorologia, occhi sulla pandemia
Rovereto, allo studio i meccanismi di trasmissione del virus nell’atmosfera
Si è tenuta ieri, in diretta su Youtube, la sesta edizione del Festival meteorologia di Rovereto. In un contesto fortemente segnato dal Corona virus, la kermesse 2020 non ha potuto trascurare la pandemia in corso. Allo studio, i meccanismi di trasmissione del virus nell’atmosfera: un dibattito per svelare le miriadi di minute goccioline emesse in un colpo di tosse e conoscere le traiettorie che compiono nei vortici della turbolenza atmosferica.
TRENTO Si è tenuto ieri, seppur in forma online con una diretta su Youtube, la sesta edizione del Festivalmeteorologia di Rovereto. Un’edizione che non avrebbe potuto non affrontare il tema della pandemia, attraverso un «contributo alla discussione» occupandosi dei meccanismi di trasmissione del virus nell’atmosfera, «dalle miriadi di minute goccioline che si emettono con un colpo di tosse alle traiettorie che compiono nei vortici della turbolenza atmosferica». Ma nel corso della giornata— seguendo il titolo dell’edizione 2020: «Clima, agricoltura, energia e salute» — si è parlato anche di come garantire previsioni meteo accurate per agricoltura ed energia, dello stato dell’arte sul clima e dei nuovi scenari della meteorologia in Italia e in Europa.
L’edizione 2020 cade dunque in un contesto fortemente segnato dal coronavirus, ma in un anno interessante per la meteorologia: «Stiamo assistendo a grandi trasformazioni nel settore — spiega infatti il responsabile scientifico del Festival e fisico dell’atmosfera all’Università di Trento, Dino Zardi — e due sono i passi che stanno per compiersi e che sono destinati a incidere significativamente. Sta per essere operativa l’Agenzia nazionale per la meteorologia e la climatologia “Italia Meteo”, che sarà il riferimento per mettere a sistema le diverse realtà che finora hanno operato in diversi settori della meteorologia operativa. E poi il prossimo anno sarà pienamente attivo a Bologna il nuovo centro di calcolo del Centro meteorologico europeo», che però ha sede in Inghilterra.
La speranza è che un secondo centro si attivi in Italia: «La partita ora potrebbe farsi ancora più interessante con l’apertura di una seconda sede sul territorio dell’Unione Europea. A questa seconda sede — azzarda infatti il direttore scientifico — speriamo l’Italia possa ambire, perché sarà dedicata alle attività che il Centro svolge su commissione dell’Agenzia Copernicus, la realtà creata dall’Unione Europea per valorizzare i prodotti dei sistemi di monitoraggio ambientale».
Tornando all’evento di ieri, sono quattro le sessioni in cui si è articolato il festival di quest’anno: agricoltura, salute, meteorologia aperta ed energia. La prima sessione, che ha occupato tutta la mattinata, è stata dedicata alle frontiere della meteorologia al servizio dell’agricoltura, un mondo da sempre attento alle previsioni meteorologiche: «Dagli eventi atmosferici, favorevoli o sfavorevoli, può infatti dipendere l’esito di tutta un’annata agraria».
Il Festival si è dunque interrogato sugli strumenti e sui criteri a disposizione per prevedere gli eventi meteorologici e organizzare le attività e le difese per prevenirne i possibili danni. Nel pomeriggio l’attenzione si è concentrata sul tema della salute — al centro della discussione il coronavirus — ma anche sul tema dell’energia: «Sia il riscaldamento sia il raffrescamento degli edifici richiedono l’impiego di grandi quantità di energia, specie nelle aree intensamente ed estesamente urbanizzate. Al tempo stesso tutte le fonti di energia rinnovabili (solare, eolico, idroelettrico) dipendono da fattori meteorologici, per loro natura irregolari, ma non imprevedibili». Focus della sessione pomeridiana, in particolare, «le previsioni meteorologiche a servizio del settore energetico».
A metà giornata — sempre in diretta sul canale Youtube — i saluti istituzionali. «Un festival come questo — ha affermato il ministro dell’Università e delle Ricerca Gaetano Manfredi — fa aumentare la consapevolezza scientifica della nostra società, e una società consapevole sui temi della scienza riesce a mantenere maggiormente i principi democratici e a difendersi dalle spinte antiscientifiche». Apprezzamento per l’evento anche da parte del sindaco di Rovereto Francesco Valduga e del presidente della Provincia Maurizio Fugatti: «Siamo onorati ma anche orgogliosi di questa sesta edizione, che dimostra la resilienza di questo nostro territorio», ha detto il primo. «La meteorologia è strategica per il Trentino — ha invece affermato Fugatti — per la nostra agricoltura, per il sistema del turismo, ma anche per la previsione di eventi che siamo chiamati a gestire, come da ultimo la piena del Sarca o l’evento drammatico di Vaia».