Corriere del Trentino

L’ L’orchestra Haydn va in scena in radio con von Steinaecke­r

L’appuntamen­to martedì, solisti Mandolini e Pigozzo

- Fabio Nappi Giancarlo Riccio

della mia vita: se mai ne sarei uscita indenne non avrei mai più rimandato i miei progetti».

Perchè la decisione di farlo con un’etichetta come la Riff Records?

«Durante il periodo in ospedale ho sognato di iniziare la mia nuova carriera proprio da Bolzano. Ne ho parlato con Paolo Izzo della Riff Records e ho capito che effettivam­ente intraprend­ere questo percorso insieme, sarebbe stata la soluzione migliore. La Riff Records è un’etichetta seria, fresca ma sopratutto disposta a mettersi veramente in gioco per i suoi artisti».

te.Dai suoi video traspare la passione per più forme d’ar

«Tutto quello che ho vissuto nella mia vita è stato fatto per arrivare a questo momento: l’università di design, gli studi musicali, i tour, il lavoro nel cinema e nelle arti visive. Amo profondame­nte tutte le forme d’arte e ogni cosa che creo nel progetto Zelda Mab mi fa stare bene: dalla scrittura dei brani alla regia o la produzione dei video».

In quale direzione andranno i nuovi progetti?

«A livello musicale il progetto Zelda Mab manterrà una forte caratteris­tica rock unito ad un mix di musica elettronic­a. Le prossime canzoni parleranno di persone comuni, che raccontera­nno la loro esperienza con un atteggiame­nto trasparent­e e diretto, senza fronzoli o moralismi forzati. Zelda Mab nasce dall’esigenza di raccontare storie e sensazioni che altrimenti resterebbe­ro appese come macigni immaginari nell’aria». appuntamen­to con l’orchestra Haydn martedì su Rai Sudtirol (ore 20). La direzione del concerto è affidata a Philipp von Steinaecke­r, che è stato tra i più vicini collaborat­ori di Claudio Abbado ed è considerat­o oggi tra i protagonis­ti della direzione orchestral­e in Europa.

In programma di Richard Strauss l’intenso e trasognato Metamorpho­sen. Poi, di Mozart la Sinfonia concertant­e in mi bemolle maggiore K 364 per violino, viola, e orchestra, scritta nel 1779 durante i cosiddetti anni salisburgh­esi dell’autore, articolata in tre movimenti. Solisti, Marco Mandolini e Margherita Pigozzo, primo violino e prima viola della Haydn. Il concerto sarà registrato dal vivo a porte chiuse.

«Venerdì abbiamo iniziato a provare con il direttore e credo sarà una bella sorpresa per tutti – anticipa Margherita Pigozzo – . Questa sinfonia di Mozart l’ho suonata molto da studentess­a, poi in altre occasioni e nel 2013 proprio con Marco Mandolini e dunque con la Haydn».

Quale emozione può trasmetter­e Mozart? «Di sicuro è una pagina di pathos, di grandi carica emotiva e continui dialoghi tra i due strumenti solisti – racconta Pigozzo – è come rincorrers­i tra strumenti solisti, in una sorta di gioco raffinato».

Margherita Pigozzo individua nel secondo movimento della sinfonia concertant­e mozartiana «i momenti più belli in assoluto dell’intera opera. Come fossero due voci, ci sono echi e dialoghi. Mozart

ha anche indicato su pagina anche la cadenza. Infine, suonare con questi ruoli con la nostra orchestra sarà per me e per Mandolini occasione per ribadire la felicità di lavorare con i colleghi dell’orchestra».

Viola con timbro scuro, violino con timbro brillante. Marco Mandolini, primo violino e concertato­re della Haydn, descrive così il connuce bio tra i due strumenti: «Possiamo pensare al paragone con un duetto di cantanti, con un soprano (il violino) e un baritono (la viola). Parliamo di una musica vocale, molto operistica».

Un’opera immediatam­ente antecedent­e all’opera Idomeneo. «Sinfonia concertant­e Kv 364, Idomeneo Kv 366. Sa: Mozart era così prolifico che è difficile seguirne il ritmo - diMandolin­i - . In due occasioni già l’avevamo suonata con la Haydn e con Margherita Pigozzo e Gabriele Marangoni. Nel 1989 nella mia città, Montreal, avevamo creato, molto giovani, una piccola orchestra da camera». Mandolini conclude: «Ho il privilegio di suonare ancora questo capolavoro. Mozart è sempre di buon augurio».

Il direttore Philipp von Steinaecke­r spiega: «La bellezza di questa pagina di Strauss è che l’accento depressivo e quello positivo si esprimono per lui con lo stesso materiale musicale.

Strauss rimane lo stesso, ma si sottopone a metamorfos­i estreme, come da titolo Metamorpho­sen. Strauss anziano si rende anche conto di errori commessi flirtando con il fascismo. Possiamo pensare che la musica positiva è quella del futuro e questo vale molto per i mesi che stiamo vivendo».

Per quanto riguarda la sinfonia di Mozart, il direttore sottolinea: «Adoro questa sinfonia concertant­e. E mi sembra simbolicam­ente importante proporre uno Strauss maturo e un Mozart giovane. In nome della musica e del futuro».

 Margherita Pigozzo Una pagina di pathos, continui dialoghi tra i due strumenti solisti, un rincorrers­i in un gioco raffinato

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Da sinistra Margherita Pigozzo, Philipp von Steinaecke­r e Marco Mandolini

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