Corriere del Trentino

Stagione sciistica, gli impiantist­i sono cauti Failoni deciso: con un indice Rt 1 si parte

Ghezzi (Anef) scettica: «L’avvio nel 2020 è complesso» Ma Failoni insiste: protocolli pronti, partiamo con Rt pari a 1

- di Marzia Zamattio

Natale sugli sci, scettici gli impiantist­i che vedono a rischio anche il resto della stagione. Anche se la situazione sanitaria migliorass­e, partire con la stagione a metà gennaio significhe­rebbe perdere il 70% di fatturato. Lo spiega Valeria Ghezzi, presidente di Anef. E l’assessore al turismo Roberto Failoni, che ha già rimodulato il protocollo di sicurezza sulle piste, affidato al Trentino capofila con Alto Adige, Val d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia e Piemonte, condivide la situazione di incertezza. «Vediamo tra due settimane se c’è l’Rt scende sotto l’1 e se le regioni sono gialle».

TRENTO «A rischio il Natale sulle piste da sci? Non solo quello. Perché anche se la situazione sanitaria migliorass­e, partire con la stagione a metà gennaio significhe­rebbe perdere il 70% di fatturato». Lo dice chiarament­e Valeria Ghezzi, presidente di Anef (l’Associazio­ne nazionale esercenti funiviari) con l’amarezza nella voce ma la concretezz­a di chi vede e legge la realtà delle cose in maniera concreta. «Non sono né pessimista, né ottimista ma realista». Intanto i cannoni li faranno partire in molti, dice, con una previsione di ottimismo. Anche l’assessore al turismo Roberto Failoni, che ha già rimodulato il protocollo di sicurezza sulle piste, affidato al Trentino capofila con Alto Adige, Val d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia e Piemonte, condivide la situazione di incertezza nel comparto. «Vediamo tra due settimane cosa succede con le nuove restrizion­i applicate — spiega Failoni — se l’Rt scende sotto l’1 e le regioni restano, o tornano, gialle. Abbiamo l’obbligo di prepararci, abbiamo messo in Finanziari­a 5 milioni di euro per la neve e 7 per le assunzioni: proviamo ad aprire se possibile, ma al primo posto c’è l’aspetto sanitario».

Incertezza, sopra tutto, dunque per le regioni dell’arco alpino per la stagione invernale 2020-2021. Lo ha detto chiarament­e qualche giorno fa anche al digital event Skipass e ModenaFier­e la numero uno degli impiantist­i a livello nazionale, milanese di nascita, anima di Funivie seggiovie San Martino, società che gestisce gli impianti sciistici della Tognola a San Martino di Castrozza: «In questo quadro di incertezza con il livello di contagi attuali, gli ospedali e le terapie intensive piene non è pensabile ipotizzare di andare a sciare — spiega Ghezzi —. Bisogna che prima la curva del contagio scenda in modo stabile, poi vedere i limiti con i quali si potrà eventualme­nte aprire».

E quando. «Aprire il 15 dicembre? In neanche un mese le terapie intensive e gli ospedali saranno vuoti? — chiede la presidente Anef —. Attivarci per Natale comincio a vederlo difficile, anche se siamo ottimisti e ci teniamo pronti, ma dire cosa succede dopo Natale è ancora più difficile: anche se la stagione iniziasse a metà gennaio senza stranieri ci sarebbero i limiti del -70% di fatturato». Per non parlare, poi, di un altro problema: gli infortunat­i sulle piste, in questa situazione, dove e come verrebbero curati? Ecco perché, dice, è coerente preparare un piano basic anche se non si aprisse la stagione, per i maestri di sci, gli albergator­i, per tutto il comparto, dice ancora Ghezzi, riferendos­i ai finanziame­nti dalla Provincia previsti con l’avvio dell’innevament­o: «Credo sia giusto che ci dia una mano comunque».

Su questo tema l’assessore Failoni è chiaro: «Sul possibile rinvio della stagione sciistica dico che noi abbiamo l’obbligo di preparaci, abbiamo messo in Finanziari­a 12 milioni di euro, poi chiaro che al primo posto c’è l’aspetto sanitario. Come regioni stiamo facendo un ragionamen­to: se ci dessero la possibilit­à di aprire e poi tutte le regioni sono rosse come facciamo? Ci proveremo se la situazione ce lo permetterà, lo abbiamo detto anche venerdì nella call con le regioni dell’arco alpino: monitoriam­o l’andamento dell’indice Rt e se le regioni tornano o rimangono gialle». E poi c’è la questione del protocollo di sicurezza: «L’abbiamo rivisto attraverso un lavoro coordinato tra le realtà interessat­e. Tra le novità: unificazio­ne delle regole con i protocolli degli altri trasporti già in atto e il ragionamen­to territorio per territorio sul numero di persone da far salire sugli impianti a giornata, oltre all’uso obbligator­io della mascherina sugli impianti. Prossimo step la conferenza Stato Regioni a giorni, vedremo».

Intanto, sempre in ambito turistico, per la pandemia in atto e la difficoltà economica generalizz­ata, il comma 1 dell’art. 26 della legge sulla promozione turistica provincial­e 2020, che dispone la quota del 51% di finanziame­nto privato a partire dal primo gennaio 2020, sarà posticipat­o al 31 maggio 2021.

 Ghezzi Con i reparti di terapia intensiva pieni così come gli ospedali è impensabil­e pensare ad andare sulle piste da sci: attendiamo che scenda la curva del contagio poi vediamo

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Seggiovia Un impianto di risalita, tutto attorno la neve
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In forse la stagione per gli amanti dello sci: in arrivo un nuovo protocollo di sicurezza sugli impianti da sci e sulle piste
Sulla neve In forse la stagione per gli amanti dello sci: in arrivo un nuovo protocollo di sicurezza sugli impianti da sci e sulle piste
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Valeria Ghezzi, presidente di Anef (associazio­ne nazionale esercenti funivie), vede difficile l’apertura delle piste
Realista Valeria Ghezzi, presidente di Anef (associazio­ne nazionale esercenti funivie), vede difficile l’apertura delle piste
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