Sindaco, nuovo appello a essere più responsabili
Indagine nei 5 Comuni: gli anticorpi resistono più del previsto Intanto ieri sono stati registrati 15 decessi, 181 i contagi
Il sindaco di Trento Franco Ianeselli, dopo un «weekend complicato per gli assembramenti», torna a chiedere ai cittadini «responsabilità». «Si esce solo per le attività essenziali, poi si torna a casa», afferma il sindaco. Intanto i chioschi di caldarroste e vin brulè sono stati chiusi.
TRENTO «Si troverà il modo di conteggiare anche i test antigenici oltre a quelli molecolari. Ne stiamo discutendo: è necessario trovare un metodo che eviti di fare confusione e di falsare i numeri». Dopo giorni di polemiche, il chiarimento sulla delicata partita del calcolo dei test rapidi arriva direttamente dal ministero della Salute. «Stiamo valutando proprio in queste ore come adeguare i flussi dei dati provenienti dalle regioni al sempre più frequente uso dei test rapidi» ha spiegato ieri il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, illustrando anche i risultati dello studio epidemiologico condotto su 5 comuni più colpiti dal virus nella prima ondata per indagare la persistenza degli anticorpi. «L’esito di questo studio — ha detto Rezza — ci fa ben sperare per il vaccino: alcuni anticorpi sopravvivono nel tempo nelle persone che hanno contratto il virus». Intanto ieri il bollettino ha disegnato un quadro difficile sul fronte dei decessi: sono stati 15 infatti i morti per coronavirus in Trentino.
La polemica
Dunque, di fronte alle aspre polemiche di questi giorni, a mettere un punto fermo sulla questione dei test rapidi è stato direttamente il ministero. «Il test di riferimento — ha premesso Rezza — è quello molecolare. I test antigenici servono per scaricare il lavoro dei laboratori». Questi ultimi però, ha osservano il direttore generale, sono meno sensibili dei test molecolari e se la carica virale è bassa possono dare dei falsi negativi. Senza contare, ha aggiunto, che alcune persone risultate positive al test rapido sono poi risultate negative a quello molecolare. Eppure il numero di test rapidi è in aumento. E non è possibile non tenerne conto nel calcolo complessivo dei contagi. «Ne stiamo parlando» ha ammesso Rezza. In sostanza, prima di inserirli nel conteggio si dovrà trovare un modo per armonizzarli con i molecolari. «I numeri dei due test non possono essere sommati
— ha sottolineato Antonio Ferro, direttore del dipartimento prevenzione dell’Azienda sanitaria — perché il dato sarebbe sbagliato. Per questo la nostra posizione è sempre stata chiara: quando il ministero deciderà il criterio di inserimento dei dati, valido per tutte le regioni, allora li diffonderemo». E ha ribadito: «Il fatto di trovare tanti positivi è strategico per la sanità pubblica e non ci rende peggiori delle altre regioni, anzi». Tesi confermata da Rezza. Che ha invitato a «non creare graduatorie tra i territori, è un meccanismo da evitare». E un chiarimento dal ministero lo ha chiesto anche il governatore Maurizio Fugatti: «Ci dicono che non conteggiamo i test rapidi perché vogliamo rimanere zona gialla». «No — ha assicurato il direttore generale — la valutazione viene fatta sui 21 parametri di riferimento. Chi è ancora giallo ha dimostrato una buona resiliensostanza, za. Ma il processo è dinamico e quindi bisogna fare attenzione: ci sono territori che sono passati dal giallo al rosso».
Il bilancio
E l'attenzione riguarda in primo luogo il livello del contagio. Ieri sono stati 181 i postivi (1.900 i tamponi). Di questi, 41 sono ultrasettantenni, 20 sono bambini e ragazzi in età scolare: attualmente le classi in quarantena sono 204. In aumento i ricoveri: 418 quelli attuali (32 in più), 32 dei quali in terapia intensiva. Ma il dato più drammatico riguarda i decessi: 15 in totale, 11 dei quali in ospedale e 4 in Rsa, tra i 93 e i 74 anni. Tornando ai parametri considerati dal ministero, se per le terapie intensive il tasso di occupazione in Trentino è del 30-35% (quindi basso), per le ospedalizzazioni si sale fino al 45%, «il dato più critico che abbiamo» ha ammesso Fugatti.
L’indagine
Ma se i numeri dei contagi continuano a preoccupare, notizie positive arrivano dall'indagine epidemiologica effettuata sui 5 comuni più colpiti in primavera (Canazei, Campitello, Vermiglio, Borgo Chiese e Pieve di Bono-Prezzo). «Un’indagine molto importante» ha detto Rezza, indicando subito alcuni dati: in l’esame ha permesso di stimare il livello di infezione nei 5 territori (il 20%) e il tasso di letalità (2%). Ma, in particolare, lo studio ha messo in evidenza un aspetto rilevante sugli anticorpi: se infatti alcuni si perdono, altri invece resistono. «La ricerca — ha aggiunto Rezza — ha messo in evidenza più anticorpi di quanto ci saremmo aspettati e con una durata superiore». Un risultato importante, ma che non esclude una certa prudenza: «È probabile che chi ha gli anticorpi sia protetto da una nuova infezione. Ma nel mondo si sono verificati casi di nuova infezione quindi le precauzioni vanno usate comunque». E in vista del vaccino, queste informazioni non sono di poco conto: «Le prime dosi? A inizio anno. All’inizio si vaccineranno le persone più fragili» ha detto Rezza.
41
Persone
Contagiate nella giornata di ieri che hanno più di settant’anni 32
Ricoveri
Sono quelli registrati in più nella giornata di ieri: il totale è di 418
Giovanni Rezza
Si dovrà trovare un modo per armonizzare i dati senza falsare il quadro