Bilancio, categorie a Fugatti «Si ragioni in prospettiva andando oltre la pandemia»
I documenti, depositati in questi giorni, tratteggiano un quadro complesso e articolato. Nei giorni in cui la prima commissione consiliare sta analizzando la manovra finanziaria 2021, a fissare su carta osservazioni e prospettive sono imprenditori, sindaci, sindacati. Il cui giudizio sul bilancio era stato espresso direttamente nell’organismo consiliare la scorsa settimana. Ma che, attraverso dei documenti appositi, entra maggiormente nel dettaglio. Tra richieste, aspettative e inviti alla giunta provinciale.
Ed è proprio in quest’ultima direzione che si inserisce l’appello lanciato da imprenditori e Camera di commercio. «Come coordinamento imprenditori — si legge nel
Polemica Degasperi e Coppola critici sulla scelta di esternalizzare interscuola
primo caso — pensiamo che, accanto all’emergenza, sia necessario ragionare anche in termini di prospettiva. E quindi va fatto lo sforzo di una programmazione provinciale pluriennale». In sostanza, «bisogna impostare alcune riforme che possono rappresentare un grande valore economico per il mondo delle imprese». E così la Camera di commercio: «Riteniamo che già da adesso occorra cominciare a guardare al Trentino post-pandemia, magari prendendo spunto o riattivando il lavoro svolto dai gruppi per l’analisi di scenario che la giunta aveva attivato in primavera e le cui tesi finali avrebbero meritato un clima di lettura e discussione più adeguato». Ma a guardare oltre la pandemia sono anche i sindacati, che chiedono un «patto per lo sviluppo economico, la sostenibilità, l’inclusione sociale e la coesione sociale».
Gli imprenditori chiedono anche «attenzione alle opere accessorie alla realizzazione del tunnel del Brennero sul territorio provinciale» e un coinvolgimento sugli incentivi alle imprese. Insiste sulla semplificazione invece l’Ance (Associazione trentina dell’edilizia): «Si deve agire in direzione di una vera e forte sburocratizzazione dei procedimenti amministrativi connessi all’avvio delle attività economiche e al settore dell’edilizia. Gli interventi di semplificazione proposti non sono sufficienti in maniera profonda e sostanziale sulla complessità e durata dei procedimenti amministrativi».
Segue la riflessione degli imprenditori l’associazione albergatori. Che rilancia quindi la richiesta di «prevedere anche per il 2021 la conferma della cancellazione dell’Imis». E pone sul tavolo una proposta non nuova: la nascita in Trentino di una «scuola dell’hotellerie, dove far confluire i migliori talenti delle scuole professionali provinciali e nazionali, sul modello delle più note e famose esperienze svizzere».
Dal Consiglio delle Autonomie, infine, l’invito a lasciare ai sindaci la possibilità di «erogare direttamente i contributi o concedere voucher per acquisti da effettuarsi nel circuito economico locale».
Intanto prosegue anche la discussione in commissione della manovra, in vista della maratona in consiglio provinciale. Ieri a far discutere è stata in particolare la decisione della giunta, inserita nella collegata, di affidare a soggetti privati l’attività di interscuola. «In questo modo — ha detto l’assessore Mirko Bisesti — abbiamo voluto sgravare il personale docente della sorveglianza e permettere che si dedichi esclusivamente alle attività didattiche con i ragazzi». Una previsione che però non è piaciuta né a Filippo Degasperi (Onda Civica) né a Lucia Coppola (Futura), che hanno puntato il dito in primo luogo sui numeri e poi sul senso dell’iniziativa. «Non si può parlare di risparmio — ha detto Degasperi — perché quel servizio che gli studenti avevano prima non ci sarà più. Tra l’altro vengono tolti 10 milioni ai docenti per darli alle cooperative». Così Coppola: «Mi sfuggono le ragioni di questa scelta, proprio in un momento in cui la scuola è in un momento infelice».