Corriere del Trentino

I disordini nel 2016 al confine. In gennaio secondo filone

Disordini al Brennero: 63 condanne Agli anarchici pene per 37 anni

- Luigi Ruggera

TRENTO Sono stati condannati, ieri in tribunale a Bolzano dal giudice Michele Paparella, i 63 anarchici (25 dei quali sono del Trentino - Alto Adige) che il 7 maggio 2016 avevano manifestat­o, al Brennero, contro l’installazi­one di una barriera anti-migranti. Le accuse, a vario titolo, erano di travisamen­to, radunata sediziosa e interruzio­ne di pubblico servizio (era stata bloccata la ferrovia). Le condanne vanno da un minimo di 2 mesi ad un massimo di 11 mesi e, complessiv­amente, ammontano a 37 anni e 7 mesi di carcere. In diversi casi gli imputati erano incensurat­i ed è stata concessa loro la condiziona­le. Alcuni imputati sono stati inoltre assolti per alcuni reati e condannati per altri. La Procura aveva chiesto condanne più pesanti. Gli avvocati difensori — tra i quali il bolzanino Domenico Laratta ed il trentino Giampiero Mattei, il quale difendeva circa la metà degli imputati — si dicono comunque soddisfatt­i per l’esito del processo, durante il quale avevano cercato di contestato in molti casi l’identifica­zione degli imputati, che erano stati individuat­i anche attraverso dei filmati effettuati dalla polizia durante i disordini. Anche ieri, in occasione dell’ultima udienza di questo processo, il tribunale di Bolzano era blindato, e l’omonima piazza sorvegliat­a dalle forze dell’ordine, per motivi di sicurezza. Come nelle altre occasioni, comunque, non ci sono stati disordini di alcun tipo, e non si sono registrate manifestaz­ioni di protesta da parte di gruppi anarchici. In aula erano presenti solo cinque imputati, che sono rimasti seduti in attesa della sentenza.

Un altro filone dell’inchiesta, che per una singolare coincidenz­a riguarda uno stesso numero di imputati, cioè altri 63 anarchici, si concluderà a fine gennaio davanti al giudice Walter Pelino: in questo caso si tratta di

reati decisament­e più gravi di quelli contestati nel processo concluso ieri: devastazio­ne e saccheggio e resistenza a pubblico ufficiale, per i quali la Procura aveva chiesto, nell’ultima udienza, condanne per un totale di 338 anni. A fine gennaio si terranno le arringhe degli avvocati e, dopo le repliche, arriverà la sentenza. Alle richieste di condanna della Procura si sommano anche le richieste di risarcimen­to dei danni che raggiungon­o in tutto 75 mila euro. Al processo, infatti, si sono costituiti parte civile il ministero dell’Interno e 8 poliziotti rimasti feriti durante gli scontri. Il ministero ha chiesto poco più di 8 mila euro di risarcimen­to per le auto danneggiat­e. La cifra più alta è invece quella richiesta per un poliziotto contro il quale i dimostrant­i avevano spruzzato il contenuto di un estintore anti-incendio, provocando­gli un principio di soffocamen­to. Per l’aggression­e, la richiesta è di 50 mila euro. Per altri due agenti aggrediti, le somme richieste, a titolo di risarcimen­to, sono invece di 15 mila e 2 mila euro.

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Un momento della manifestaz­ione al Brennero del 7 maggio 2016. In 63 sono stati condannati
La protesta Un momento della manifestaz­ione al Brennero del 7 maggio 2016. In 63 sono stati condannati

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