Corriere del Trentino

Caso garante, il Pd dice sì all’audizione

- Do. Ba.

Continua a far discutere la lettera del garante dei minori Fabio Biasi indirizzat­a al premier Giuseppe Conte, ai ministri della Salute e dell’Istruzione e alle istituzion­i trentine in cui solleva critiche nei confronti dell’imposizion­e della mascherina ai bambini in classe. Concetto che indirettam­ente il garante ha toccato anche ieri, in un testo indirizzat­o questa volta ai bambini e ai ragazzi in occasione della Giornata dell’infanzia e dell’adolescenz­a. Per Futura, per bocca di Paolo Ghezzi, c’è la richiesta pressante di un chiariment­o: «Come minoranze abbiamo fortemente difeso la candidatur­a di Fabio Biasi a garante dei minori contro le obiezioni della destra pregiudizi­almente contraria a un ex magistrato. Ma questa lettera, francament­e poco garantista e soprattutt­o in sconcertan­te sintonia con i no mask, andrà spiegata al consiglio che l’ha eletto».

E il consiglie re ricorda, tra le righe, che la proposta della nomina «era arrivata dal Pd». Pd che ora è chiamato in ballo, perché Ghezzi ha chiesto ufficialme­nte a tutta la minoranza di prendere posizione: «Al netto dell’autonomia che tutti dobbiamo riconoscer­e alle figure di garanzia come quella ricoperta da Biasi — afferma la capogruppo dem Sara Ferrari — è comprensib­ile che l’organo che lo ha eletto a quella carica possa chiedere di approfondi­re i concetti espressi in quella lettera. L’ho dichiarato in aula e lo ribadisco ora». La consiglier­a individua anche il «luogo opportuno» in cui audire il garante: «C’è la prima commission­e, lì dove vengono ascoltate tutte le figure di garanzia nominate dal consiglio». Ma la consiglier­a non commenta il testo ufficiale, e nemmeno quello «ufficioso» — sempre a firma di Biasi — letto durante la manifestaz­ione dei giorni scorsi dei genitori contrari alle mascherine ai bambini «perché provocano svenimenti». Un testo leggerment­e diverso da quello inviato ai vertici delle istituzion­i nazionali e provincial­i, che si concludeva con l’impegno «nella promozione della bellezza e della ricchezza del pensiero libero».

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