«Antigenici o molecolari? Un positivo rimane tale»
Crisanti: «La corrispondenza sui due test è del 99%»
TRENTO «È la stessa cosa, se sono positivi all’antigenico sono positivi anche al molecolare» afferma Andrea Crisanti, noto virologo dell’università di Padova, al cento dell’attenzione in queste ore per le sue dichiarazioni sul vaccino. «C’è una corrispondenza elevatissima per i positivi, quasi il 99% risulta tale anche al molecolare. Il problema degli antigenici è nei falsi negativi, molto più frequenti. La sensibilità di questi test è al 70%», cioè il rischio è che ogni dieci test negativi tre persone siano in realtà positive, «ma la specificità è altissima. Nella maggior parte dei casi quindi il positivo all’antigenico è positivo anche al molecolare». Verrebbe quindi a cadere anche la necessità di un tampone molecolare di controllo ai positivi rilevati dai test rapidi di farmacie e drive through. In Trentino il test di conferma non viene più eseguito, si effettua solo il «tampone di guarigione» a 10 o 15 giorni dalla prima positività. Invece per gli esami del personale sanitario il ministero della Salute, ha dichiarato il direttore generale della prevenzione Giovanni Rezza, indica di utilizzare fin dall’inizio solo i test molecolari.
Sul territorio va avanti da settimane la polemica tra sindaci e Provincia in cui i primi sostengono di avere nei propri comuni un numero di positivi molto più alto di quello che risulta dai dati ufficiali, perché l’Azienda sanitaria comunica ai primi cittadini anche i residenti positivi ai test rapidi, perché sorveglino sull’obbligo di isolamento. La Provincia però diffonde solo i dati dei tamponi molecolari e il governatore Maurizio Fugatti sostiene di attenersi in questo modo alle direttive del ministero della Salute. Non in tutta Italia è così: in Veneto ad esempio il numero giornaliero di positivi tiene conto di entrambi i tipi di test e anzi il governatore Luca Zaia spinge perché il numero di tamponi rapidi effettuati venga aggiunto a quelli molecolari a livello nazionale.Le differenze possono essere importanti. Secondo il sito dell’Azienda sanitaria, ad esempio, a Baselga di Pinè c’erano ieri 81 residenti contagiati, l’1,6% della popolazione. Ma Alessandro Santuari, sindaco del paese, pubblica ogni giorno dati diversi: ieri 105 positivi al tampone rapido e 75 al molecolare, per un totale di 180 positivi pari al 3,5% della popolazione. Una percentuale superiore alla soglia di 3% oltre la quale scatta la zona rossa locale. Infatti Baselga, insieme a Bedollo e Castel Tesino, è stata messa in zona rossa dalla stessa Provincia, che per queste decisioni segue dati diversi da quelli che pubblica.
Differenze sono state segnalate nell’ultima settimana anche dal sindaco di Trento Franco Ianeselli, che parla di circa 2200 contagi nel capoluogo a fronte di 653 positivi ufficiali.
Il medico
Il problema dei rapidi è legato principalmente alla frequenza dei falsi negativi