«Ho salvato il movimento La vendetta? Un errore»
L’amarezza di Zanella: «Ho voluto salvare il movimento. Ma la vendetta del sindaco è un errore»
Noi esclusi dalla giunta? È un gesto scorretto ma non usciremo dalla maggioranza. Futura è in crisi e dovrà ripensarsi
TRENTO «Futura è in una situazione evidentemente complicata — afferma mesto Paolo Zanella, l’ormai ex assessore della giunta Ianeselli — una situazione davvero difficile. È morto il suo presidente Piergiorgio Cattani e il consigliere provinciale Paolo Ghezzi si è dimesso per motivazioni personali, che però politicamente risultano del tutto irresponsabili. Ora tutto ricade negativamente su Futura».
E ricade anche e soprattutto su di lei, e di conseguenza sulla giunta comunale che lei lascia per prendere il posto di Ghezzi a palazzo Trentini.
«La decisione di lasciare la giunta dopo soli due mesi è stata per me estremamente sofferta.
Ma, ripeto, è una conseguenza di una decisione di Paolo Ghezzi. Ho valutato le opzioni e sul piatto della bilancia pendevano ragioni valide da una parte e dall’altra, sia per rimanere nel mio impegno nell’amministrazione del capoluogo che per accettare l’incarico in Consiglio provinciale».
Ha deciso per la seconda opzione, una scelta che non tutti approvano e che molti criticano per il «tradimento» di un impegno assunto con gli elettori.
«Gli stessi elettori che mi avevano votato anche alle elezioni provinciali, non sento di aver tradito la loro fiducia, e avrò modo di spiegarmi con chiunque volesse approfondire il perché della mia scelta. Il presidio del Consiglio
provinciale, senza Paolo Ghezzi, sarebbe rimasto sguarnito rispetto alla presenza di Futura e sento come imprescindibile il dovere della partecipazione alla costruzione di un’alternativa alla giunta Fugatti, alla Lega e alle destre in vista delle elezioni del 2023».
Se lei fosse rimasto in giunta sarebbe entrato in Consiglio provinciale per Futura l’ex assessore provinciale Remo Andreolli. Lui non è considerato un presidio sufficientemente valido?
«Una persona valida, non metto in dubbio, ma poco rappresentativa di Futura, del suo percorso e degli obiettivi che Futura vorrà e dovrà perseguire».
Più del Comune, il Consiglio provinciale è l’arena migliore per un leader politico. Ambisce a occupare questo ruolo i Futura?
«Futura è ora innegabilmente in crisi, è un partito che deve ripensarsi e lo farà a breve misurandosi in una fase congressuale. Dovremo capire cosa fare, come agire, come ricostruire le reti territoriali. Io, con senso di responsabilità, consapevole del consenso che ho ottenuto sia nelle elezioni provinciali che comunali, posso dare il mio contributo».
Il sindaco Ianeselli è però arrabbiato.
«Capisco che era stato preso un impegno da parte mia nella sua giunta. Sono stato costretto da scelte di altri, ad una scelta. Il gesto di Ghezzi, che ho già commentato, è arrivato per fortuna a inizio del mio mandato di assessore, prima dell’avvio dei progetti. E lascio sapendo che in ogni caso sia la giunta che il gruppo di Futura sapranno portarli avanti le mie sensibilità».
Ma l’assessorato Ianeselli non lo darà a Futura. Rimarrete in maggioranza?
«In questo caso si tratta di una ritorsione. Escluderci dalla giunta è scorretto politicamente ed è una cattiveria che umanamente fa male. Ma non usciremo dalla maggioranza».