Rettorato, c’è un solo nome: Deflorian
Il vicario di Collini unico candidato. Andreatta: «Ateneo stanco e conservatore»
Sarà una corsa solitaria quella del prorettore Flavio Deflorian che ha annunciato la sua candidatura nell’elezione per la nomina del nuovo rettore dell’ateneo trentino. Per la prima volta in lizza c’è un solo nome. Un profilo alternativo, in verità, c’era: Marco Andreatta, direttore del dipartimento di Matematica e già presidente del Muse. Ma ha rinunciato. «Ci sarebbero molte cose da fare — dice — è un ateneo stanco e conservatore».
TRENTO La scadenza è fissata dall’avviso di vacanza: entro le 12 dell’11 dicembre andranno depositate tutte le candidature per l’elezione del nuovo rettore. Ma forse è il caso di adeguare al singolare le concordanze perché entro quella data ci sarà un solo aspirante: Flavio Deflorian. L’attuale prorettore vicario, delegato per il supporto al sistema produttivo, in una lettera aperta alla comunità accademica ha annunciato il suo impegno. Una candidatura attesa da tempo e considerata favorita per la successione di Paolo Collini. Tanto da inibire qualsiasi altro nominativo.
Un profilo alternativo, in verità, c’era ed era vociferato: Marco Andreatta, direttore del dipartimento di Matematica e già presidente del Muse.
La nomina
Nel cda subentra a Mastragostino Irene Enriques, direttrice di Zanichelli
Anche in passato partecipò alla sfida per il rettorato. Altri tempi: quando nel 2013 vinse Daria de Pretis, oggi giudice della Corte Costituzionale, gli sfidanti erano sei. Pure questa volta, quando gli è stato proposto, Andreatta ci ha pensato. Però ha altre priorità e non intende partecipare. «No, non mi candiderò — riflette il docente — Ho ricevuto delle sollecitazioni, ci ho pensato mesi fa ma ora no, non è nelle mio priorità. L’ho fatto in passato, mi sono speso, oggi no».
Questo non significa, sottolinea Andreatta, che tutto vada bene. «A mio avviso ci sarebbero molte cose da fare e da cambiare, a partire dal rapporto con la Provincia». Non solo: Andreatta è stato tra le voci che nell’ultima assemblea d’ateneo dedicata alla nuova scuola di Medicina ha sollevato qualche perplessità. «Chiesi di posticipare il progetto di un anno, per ponderarlo meglio», ricorda. Resta il fatto che la sua decisione, per ora, è ferma: non si presenterà per la corsa al rettorato.
Resta sul tavolo solamente il nome di Deflorian. Una corsa solitaria e inedita per la storia dell’ateneo di Trento. Anche per compensare l’assenza di sfidanti, Deflorian ha insistito nella volontà di dare un tocco collegiale al suo programma. «Vorrei cominciare sin d’ora, pregandovi di scrivermi le vostre opinioni e i vostri suggerimenti, e di indicarmi le questioni che vi stanno più a cuore. Le vostre idee mi saranno utili per completare la documentazione che depositerò per la mia candidatura» ha scritto ai colleghi.
Insomma finora nessuna donna candidata e nessun contendente per avviare un confronto democratico sul futuro dell’ateneo. «Forse la pandemia e le difficoltà amministrative del momento hanno condizionato la percezione — riflette Andreatta — resta il fatto che noto una certa stanchezza e del conservatorismo». Ma non è detta l’ultima parola, anche se il tempo per presentare le candidature non è molto: ancora poche settimane.
E rimanendo in tema di governance, su proposta del Senato accademico ci sarà una nuova consigliera di amministrazione che subentrerà a Franco Mastragostino: con delibera della Provincia è stata nominata Irene Enriques, direttrice generale della casa editrice Zanichelli. L’altro nome proposto dal Senato era quello di Emanuela Bassetti, presidente di Marsilio editore