Colpito dai sassi si rompe i denti, condannata la maestra
Un gioco stupido tra bambini. Alcuni sassi lanciati a un compagno per puro divertimento, un gesto fatto per scherzo non con l’intenzione di colpire qualcuno, ma poi finito sul lettino del dentista per un bambino di soli otto anni, colpito in pieno volto da un compagno mentre giocava nel parco giochi vicino alla scuola durante la ricreazione. Al piccolo non è bastata una visita, per quella sassata ha due incisivi permanenti rotti, un danno che si porterà dietro per anni, almeno fino a quando non sarà abbastanza grande per potersi sottoporre a un intervento di implantologia.
Un infortunio grave che ora è costato una condanna penale ad una maestra di una scuola elementare della periferia di Trento. L’insegnante è stata condannata a due mesi per lesioni colpose (è stata contestata la mancata vigilanza) e al pagamento di una provvisionale di 5.000 euro da versare ai genitori del piccolo, difesi dall’avvocato Giuliano Valer. Il resto del danno dovrà essere stabilito in sede civile. «Desta amarezza aver dovuto trascinare una causa per oltre 6 anni, quando con una semplice trattativa si sarebbe potuto evitare tanto disagio per tutti», spiega il legale. Da quel giorno di maggio del 2014 sono infatti trascorsi sei anni. Il bimbo, secondo quanto ricostruito, stava giocando quando un compagno esuberante ha iniziato a lanciare sassi. Uno di questi lo ha colpito. Quel giorno a vigilare sul nutrito gruppo di bambini c’erano tre insegnanti. Nei guai era finita la responsabile della classe che, secondo l’accusa, avrebbe dovuto sapere che in quel parco c’erano sassi. Lei stessa durante il processo avrebbe ammesso che in quel momento stava guardando da un’altra parte.