«Medicina, formeremo medici moderni e preparati»
Inaugurata la Scuola. Collini: porteremo innovazione
Un anno intenso ma, ora, la il Trentino ha la sua Scuola di Medicina. Sessanta studenti sono già chini sui libri. «Oggi — ha detto il rettore dell’ateneo di Trento, Paolo Collini — daremo al Trentino medici preparati». Anche nella gestione, difficile, della pandemia. «Esperti in malattie infettive e virologia daranno man forte», ha assicurato il rettore di Verona.
TRENTO Nessuno se lo sarebbe immaginato. Nè l’ateneo di Trento nè l’ateneo di Verona e nemmeno la Provincia. La prima Scuola di medicina e chirurgia del Trentino, ideata in partnership con l’università scaligera, nasce nel mezzo di una pandemia che mette a dura prova i sistemi sanitari del Paese e del mondo intero. Ed è per questo che il rettore dell’ateneo di Verona, Pier Francesco Nocini, nel giorno dell’inaugurazione ufficiale ha voluto dedicare simbolicamente il nuovo corso di laurea «alla memoria di tutti gli operatori deceduti per Covid, affinché il loro esempio accompagni gli studenti». Sessanta ragazze e ragazzi destinati agli ospedali del Trentino. «Oggi
— ha fatto eco il rettore dell’ateneo di Trento, Paolo Collini — daremo al Trentino medici preparati». Anche nella gestione, difficile, della pandemia. «Esperti in malattie infettive e virologia daranno man forte», ha assicurato Nocini.
Sessanta ragazzi, quaranta dei quali provenienti da Trento e Bolzano, una sede nobile (Palazzo Consolati) adeguata per le lezioni (oggi sospese nel rispetto del Dpcm): ora il Trentino ha la sua Scuola di Medicina. Dopo le frizioni con la Provincia (che inizialmente chiese a Padova di stanziare qui una succursale) e dopo aver superato tutte le prove per l’accredito ministeriale, oggi Trento e Verona lanciano il percorso congiunto. Sede a Trento, ma supporto di Verona almeno per il primo ciclo dei sei anni. Dopodiché si punterà a rendere Trento autonoma.
«Grazie a Verona, compagna di avventura e partner strategico — ha esordito il rettore Collini nel giorno dell’inaugurazione, celebrata virtualmente — Mai come oggi il tema della salute è al centro dell’agenda e per noi avviare Medicina non significa soltanto dare al Trentino dei medici e preparati e rendere il sistema sanitario attrattivo ma anche far sì che la ricerca si orienti sempre più verso il tema della sanità». Tecnologie, interdisciplinarietà, innovazione: il corso di laurea magistrale avrà una precisa identità. «Per rendere la professione sempre più avanza e moderna», ha spiegato ancora il rettore di Trento che ha parlato anche della formazione continua. «Cercheremo di creare un servizio per il territorio, sviluppando scuole di specialità radicate in Trentino».
«Arriva così a compimento un percorso iniziato alla fine dell’anno scorso, portato avanti con grande entusiasmo — ha ricordato il magnifico rettore dell’Università di Verona, Pier Francesco Nocini — Un percorso che vede il rafforzamento della storica collaborazione, più che ventennale, tra i due atenei. L’istituzione, a breve, della Scuola e del dipartimento di Medicina a Trento consentirà di realizzare la piena integrazione delle attività assistenziali, formative e di ricerca svolte dalle due Università in collaborazione con il Servizio sanitario nazionale e provinciale. Come Università di Verona esprimiamo piena soddisfazione per avere contribuito in maniera determinante alla nascita di questa nuova realtà, convinti che la sua crescita porterà a importanti risultati nel campo della ricerca e dell’assistenza sanitaria, rispondendo allo stesso tempo alle richieste e alle aspettative dei giovani trentini». Nocini ha quindi concluso: «Oggi che si apre questo nuovo cammino di speranza e di aspettative per il futuro dei nostri giovani, dedico un pensiero a tutti coloro che purtroppo sono deceduti in questo periodo di pandemia; in particolare a tutti gli operatori sanitari; ci auguriamo che la loro testimonianza ed il loro sacrificio sia da guida ed esempio nel percorso formativo dei nostri studenti di medicina e di tutte le professioni in ambito sanitario». Studenti di oggi, ma operatori di domani. «Esperti in malattie infettive che potranno supportare il sistema durante la pandemia», ha ricordato Nocini.
«Qui — ha commentato infine il governatore Maurizio Fugatti — si formerà la futura classe medica del Trentino. Una sfida importante e ambiziosa, una sfida che porteremo avanti con determinazione».
Fugatti
«Oggi prepariamo la classe medica del Trentino di domani»