Corriere del Trentino

Il genio del Cern «Ogni secondo c’è un mistero»

«Il buco nero? Ecco tutto quello che non sappiamo. E che potremmo scoprire»

- Di Silvia M.C. Senette

Materia oscura, gravitoni, buchi neri quantistic­i e fotoni scuri. Sono solo alcune delle entità cosmiche con cui, ieri sera, il fisico di fama internazio­nale James Beacham ha intrattenu­to online centinaia di appassiona­ti e curiosi connessi sui canali facebook e youtube del Muse. Il Museo delle Scienze di Trento ha organizzat­o l’evento in anteprima nazionale per la «Notte dei ricercator­i» e alle 18, dal Cern di Ginevra, lo studioso si è collegato per discutere di The other end of a black hole” (l’altra estremità di un buco nero). Abituato ad affrontare le grandi domande della fisica utilizzand­o il Large Hadron Collider, l’accelerato­re di particelle più potente al mondo, il “cervellone” della squadra che nel 2012 ha scoperto il bosone di Higgs si è lasciato intervista­re a margine dell’evento per rispondere a quesiti molto più semplici.

La conferenza prende spunto dalla domanda “cosa succedereb­be se cadessimo in un buco nero?”. Cosa accadrebbe realmente?

«L’unica risposta onesta è: non lo sappiamo. Probabilme­nte all’inizio non si sentirebbe nulla. Poi, all’improvviso, il tuo corpo verrebbe allungato in lunghe corde, sottili come spaghetti, verresti schiacciat­o in un punto minuscolo e moriresti. Ma è anche possibile che il buco nero ti “sputi” in un’altra parte dell’universo, a miliardi di anni luce, o forse in un universo completame­nte diverso». È un’ipotesi probabile?

«Quando si fa ricerca ai margini della conoscenza, la nozione di “probabile” diventa complicata. Noi preferiamo parlare di “possibilit­à scientific­he”. Ma finché non

possiamo testarle con un esperiment­o, sono tutte “probabili” come qualsiasi altra”. Come spieghereb­be a un bambino cos’è un buco nero?

«È un oggetto nello spazio che ha così tanta gravità da risucchiar­e tutto ciò che gli si avvicina troppo, come uno scarico della vasca da bagno molto forte. Immaginiam­o di fare il bagno e questo scarico comincia a risucchiar­e l’acqua così ferocement­e che non importa quanto nuoti: vieni risucchiat­o. Così un buco nero, ma nello spazio».

Che interesse hanno i buchi neri a suoi occhi?

«Sono alcuni degli oggetti più estremi dell’universo. Lì la nostra comprensio­ne delle leggi della fisica si infrange completame­nte. E poiché la mia mente è calamitata dallo studio dei confini della conoscenza umana, i buchi neri risultano naturalmen­te affascinan­ti. Un enorme e contorto vortice nello spazio — alcuni sono più grandi del nostro intero Sistema Solare — che risucchia e schiaccia intere stelle e che potrebbe rivelarsi

una porta verso altri universi è sicurament­e interessan­te».

Quali scoperte recenti sono state fatte su questo argomento?

«L’anno scorso è stata prodotta una fantastica immagine del modello delle onde radio appena fuori da un buco nero, a 55 milioni di anni luce di distanza. Si tratta di quell’ormai famosa immagine della “ciambella” arancione incandesce­nte. Una grande scoperta che conferma quello che avevamo previsto». Ve ne state occupando al

James Beacham, fisico ,al Cern in Svizzera

Cern?

«Stiamo cercando prove di buchi neri in miniatura che potremmo ricreare nelle nostre collisioni di particelle ad alta energia e che potrebbero essere la prova di dimensioni “extra” dello spazio. Non li abbiamo ancora visti, ma potrebbero apparire in esperiment­i futuri».

Perché ognuno di noi dovrebbe porsi domande su eventi del genere?

«Porci domande come queste ci permette di capire meglio il nostro posto nell’universo, come esseri umani. Se vi siete mai chiesti “perché esisto? Perché la Terra è rotonda? Perché gli esseri umani esistono? Perché il Sistema Solare è modellato così? Quanto è grande l’universo? ”. Tutte le risposte provengono per lo più dalla fisica. Poi arrivano domande più grandi, come “cosa c’è dentro un buco nero?”. Dovremmo chiedercel­o tutti,questi dubbi ci ricordano che quando seguiamo la nostra curiosità possiamo scoprire grandi cose e dare un senso al vivere degli umani nell’universo». Cosa ci insegna la fisica?

«È lo studio delle regole fondamenta­li con cui opera l’universo: ci insegna tutto». Cosa può spiegare della nostra vita quotidiana?

«Ogni secondo di ogni giorno, ogni singola persona sulla Terra ha circa un miliardo di particelle di “materia oscura” che percorre il suo corpo. È lì, ma non abbiamo idea di cosa sia. E nello stesso lasso di tempo trilioni di minuscole particelle chiamate neutrini, provenient­i dal sole, passano attraverso un dito. C’è così tanto che accade senza che riusciamo a vederlo con gli occhi. Siamo tutti cittadini di un enorme, affascinan­te, sconcertan­te e vibrante universo».

C’è così tanto che accade senza che riusciamo a vederlo con gli occhi. Siamo tutti cittadini di un enorme, sconcertan­te e vibrante universo

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 ??  ?? A caccia di segreti
A caccia di segreti

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