Ieri 13 decessi Test rapidi, il conteggio da giovedì
Patt contro la chiusura del day hospital oncologico di Cles
TRENTO Il bilancio è ancora pesante: se da un lato in Trentino il numero dei contagi si ferma a 176 (pur con un totale di tamponi molto basso: 740), sul fronte dei decessi il prezzo da pagare è ancora alto. Altissimo. Nella giornata di ieri, infatti, sono stati 13 i morti per coronavirus registrati in provincia, di età compresa tra i 66 e i 92 anni: di questi, sette sono morti all’ospedale e 6 nelle Rsa.
E coinvolgono case di riposo anche 27 dei nuovi casi positivi di ieri. Altri sette sono bambini con meno di cinque anni, 57 gli over settanta. Osservando i dati a livello territoriale, 44 sono i nuovi infetti nel capoluogo, 12 a Rovereto e ben 16 sull’Altopiano della Vigolana. Nove, ancora, a Riva del Garda, sei a Tione e a Lavis,
quattro a Cavedine. Sono 98 le classi in quarantena.
Sul fronte ospedaliero, sono stati 32 i nuovi ricoveri, a fronte di 15 dimissioni: il totale dei pazienti Covid è quindi di 459. Di questi, 44 sono in terapia intensiva (numero in linea con il giorno precedente). Proprio per cercare di alleggerire la pressione sul sistema ospedaliero, ha spiegato ieri Giovanni Maria Guerrera, direttore del servizio ospedaliero provinciale, si sta lavorando sul sistema in uscita: «Abbiamo coinvolto una rete molto interessante di soggetti, dal privato accreditato alle Rsa, che ci aiutano a gestire i pazienti. Ai pazienti ricoverati si offre quindi, oltre all’opzione della dimissione a domicilio, anche la possibilità di appoggiarsi a queste strutture,
Contagi Sono 176 i nuovi positivi, ma con soli 740 tamponi
che ci permettono di ridurre progressivamente l’intensità assistenziale». I numeri? «Abbiamo circa 60 posti letto nel privato accreditato, come Solatrix, Villa Bianca e San Camillo. Altri
60 posti nell’area della lungodegenza. Oltre a quelli nelle Rsa».
E dopo due settimane di restrizioni — che hanno riportato i valori al di sotto della fatidica soglia del 3% (un dato
che comprende test rapidi e test molecolari) — oltre a Castello Tesino da oggi anche Baselga di Pinè e Bedollo tornano zona gialla, con la riapertura delle attività commerciali.
Intanto ieri si aspettava anche l’avvio del calcolo, a livello nazionale, dei test rapidi antigenici, a fianco di quelli molecolari. «Ma ieri (domenica,
ndr) — ha sottolineato il presidente della Provincia Maurizio Fugatti — il ministero della Salute ha comunicato alle Regioni che la piattaforma sarà operativa da giovedì». Da quel momento, dunque, i due valori verranno raccolti sulla base di linee guida che verranno fornite in queste ore ai territori.
E viste le numerose segnalazioni, da oggi tornerà ad essere attivo il numero verde 800 867 388 dell’Azienda sanitaria. Il numero verde gratuito, gestito dalla Protezione civile attraverso la Centrale unica di emergenza, risponde alle richieste dei cittadini dalle 8 alle 18 dal lunedì al venerdì e al sabato dalle 8 alle 14.
Sempre sul fronte sanitario, il Patt denuncia la chiusura del day hospital oncologico dell’ospedale di Cles. «Una decisione inaccettabile pur se provvisoria» osserva il gruppo provinciale delle Stelle alpine. Che attacca frontalmente la giunta: «La pandemia non può diventare dopo nove mesi la scusante per sopprimere o centralizzare servizi ma sarebbe dovuta essere lo scopo per implementare e migliorare le offerte ai cittadini delle valli».
Intanto cambia l’organigramma dell’Azienda sanitaria. Dopo la nomina di Pier Paolo Benetollo a direttore generale al posto di Paolo Bordon, ieri sono state ufficializzati altri due nuovi incarichi: Silvio Sarubbo è stato chiamato alla guida dell’Unità operativa di neurochirurgia dell’ospedale Santa Chiara, mentre Annalisa Trianni è la nuova direttrice dell’unità operativa di fisica sanitaria dell’Azienda sanitaria.
Ieri infine in quinta commissione consiliare sono stati esaminati i problemi dei lavoratori dello spettacolo. Confeventi e artisti, associazione aderente a Confcommercio, ha lamentato l’esclusione di troppi professionisti dalle misure di sostegno (previste finora solo per i possessori di partita Iva). La giunta provinciale ha promesso che nel disegno di legge di stabilità verrà inserita una modifica per poter deliberare all’inizio del prossimo anno un’estensione dei sostegni a tutti i lavoratori del settore.