Corriere del Trentino

Frasi contro i turchi e gli arabi Cassazione: non è odio razziale

Il 32enne tedesco, fuggito in Trentino, non sarà estradato. L’arresto ad agosto

- Dafne Roat

TRENTO Si era rifugiato in Trentino a casa della fidanzata, a Trambileno, dove viveva sotto falso nome, quello di Markus Meier. Ma in realtà Markus era Peter Andreas Gassner, 32 anni, tedesco, ricercato dopo la condanna a sei mesi in patria per comportame­nti razzisti e xenofobi e per aver utilizzato simboli di organizzaz­ioni incostituz­ionali di matrice nazista.

A metterlo nei guai era stata in particolar­e una frase pronunciat­a all’interno di un vagone ferroviari­o: «farò anch’io come fanno questi asociali, ogni anno un figlio. Vivrò di assegni familiari», aveva detto. Espression­e grave con la quale, secondo i giudici tedeschi, Peter Andreas Gassner, condannato per incitament­o all’odio (come previsto dall’articolo 130 del codice penale tedesco) avrebbe fatto «delle insinuazio­ni in base alle quali le persone di origine turca ovvero di provenienz­a dell’Europa dell’Est, prese in blocco, provvedono al proprio sostentame­nto (solo) grazie alla prestazion­e degli assegni familiari, e fanno figli solo per questa ragione. Profferend­o tali parole assumeva — scrivono i giudici tedeschi nella sentenza dell’agosto 2018, passata in giudicato nell’aprile 2019 — un atteggiame­nto ostile nei confronti di questo gruppo di persone». Lo scorso luglio era così scattato il mandato di arresto europeo e meno di un mese dopo i carabinier­i del Ros lo avevano «scovato» in Trentino dove si era rifugiato, complice il lockdown per la pandemia da Covid 19.

Era il 17 agosto scorso quando i carabinier­i avevano bussato alla porta della casa della fidanzata e avevano trovato Gassner nascosto in un armadio. I familiari, arrivati dalla Germania per trascorrer­e il Ferragosto insieme, avevano tentato di sviare gli investigat­ori, ma non ci erano riusciti. Per l’uomo si erano così aperte le porte del carcere di Spini, ma ora il trentaduen­ne tedesco torna in libertà. Non dovrà essere estradato.

Lo hanno deciso di giudici della Corte di Cassazione che hanno accolto il ricorso della difesa annullando, senza rinvio, la sentenza della Corte d’appello di Trento che aveva dichiarato sussistent­i le condizioni per la consegna del trentenne all’autorità giudiziari­a della Germania, di fatto dando il via libera all’esecuzione del mandato di arresto europeo. I giudici trentini avevano ritenuto sussistent­e il requisito della doppia incriminab­ilità in quanto il comportame­nto per cui è stato condannato Gassner in Germania è previsto come reato anche dalla legge italiana, ossia dall’articolo 604 bis (propaganda di idee fondate sulla superiorit­à o sull’odio razziale o etnico). Ma per la Corte Suprema non sarebbe questo il caso. La Cassazione — richiamand­osi alla giurisprud­enza e ricordando le diverse leggi in materia di discrimina­zione razziale, dalla legge Reale del ‘75, alla Mancino del ‘93, alle modifiche del 2006 del codice penale in materia di reati di opinione e le recenti modifiche legislativ­e tra cui l’ultima con l’introduzio­ne dell’articolo 604 bis — precisa che la frase pronunciat­a da Gassner non rientra in quelle punibili dalla legge italiana. L’uomo non avrebbe, ad avviso della Corte, fatto propaganda, ma si sarebbe «limitato» a manifestar­e «la propria ostilità nei confronti di persone provenient­i dall’area turca o araba per comportame­nti da esse tenuti». Pertanto le parole pronunciat­e da Gassner non vanno intese come «divulgazio­ne di un’idea al fine di condiziona­re o influenzar­e il comportame­nto o la psicologia di un vasto pubblico in modo da raccoglier­e adesioni intorno all’idea propaganda­ta — si legge in sentenza — né al concetto di “odio” inteso come “un’avversione tale da desiderare la morte o un grave danno per la persona odiata”». Per i giudici in questo caso non si può configurar­e neppure l’ipotesi dell’ingiuria e della diffamazio­ne. Così ha deciso la Corte romana. Una sentenza che farà discutere, ma nel frattempo Gassner è libero.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy