Corriere del Trentino

Donne, assegno per le vittime di violenza: primi consensi

- di Verdi e Futura Do. Ba.

Si è parlato di Mes e di violenza sulle donne nella seduta della quarta commission­e di ieri. All’ordine del giorno, infatti, la petizione che alcuni cittadini hanno inoltrato a Palazzo Trentini per chiedere con forza l’attivazion­e della tanto discussa linea di credito per le spese sanitarie messa a disposizio­ne dell’Europa, ma anche il disegno di legge, promosso da Lucia Coppola di Europa Verde e da Paolo Zanella di Futura (originaria­mente il testo era firmato da Paolo Ghezzi, ndr), per il riconoscim­ento di un assegno alle donne vittime di violenza.

Per quanto riguarda il ddl, la commission­e ha visto sfilare i rappresent­anti delle associazio­ni e degli enti che si occupano di donne e di violenza che hanno dato il loro parere sul testo. A favore dell’intervento legislativ­o — pur con richieste di correttivi e chiariment­i — la Commission­e pari opportunit­à, il Centro studi interdisci­plinari di genere dell’Università, Alfid e Atas, il Centro antiviolen­za e il Coordiname­nto donne: «Le sollecitaz­ioni delle realtà audite — ha affermato Coppola — sono fondamenta­li», mentre Zanella ha ricordato «che quando nel 2013 l’Italia ha sottoscrit­to la Convezione di Istanbul lo ha fatto con un voto unanime del Parlamento», rimarcando che allora «la politica non si è divisa sul tema della violenza contro le donne». «Fuori tema» — così è stato infatti contestato da molti presenti — il presidente della commission­e Claudio Cia (Agire), che ha associato il dramma della violenza sulle donne al diritto all’interruzio­ne di gravidanza: «La prima causa di femminicid­io al mondo — ha sostenuto — è l’aborto».

Ma si è parlato anche di Mes durante i lavori della commission­e, con Monia Zuntini che ha presentato il contenuto della petizione popolare che sollecita l’utilizzo della linea di credito europea. Zanella ha affermato che «per attuare una riforma che metta al centro la territoria­lità della medicina servono risorse che, al di là del Mes, la Provincia potrebbe già mettere a disposizio­ne». Cia ha ricordato che negli ultimi anni, con i governi Monti, Letta e Renzi, sono stati tagliati 36 miliardi: «Tagli imposti dall’Unione Europea che hanno riguardato anche il Trentino». Filippo Degasperi (Onda Civica Trentino) ha ricordato che il Mes è previsto per Paesi in gravi difficoltà finanziari­a ma l’Italia, in questo periodo, si finanzia sui decennali a tassi convenient­i».

L’altro nodo

Petizione popolare per usare il Mes a favore del riordino della sanità

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