Guardie mediche, blitz dei Nas ma rilevate poche criticità
TRENTO Il 25% degli ambulatori delle guardie mediche italiane si trovano in strutture fatiscenti con carenze igieniche e tecnologiche. È un bilancio preoccupante quello tratteggiato dai carabinieri del Nas dopo la maxi operazione ispettiva dei giorni scorsi. Il Trentino e l’Alto Adige sono invece più virtuosi, i carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità dell’Arma ha infatti effettuati una serie di ispezioni in diverse strutture della regione.
In particolare i militari hanno ispezionato gli ambulatori di Pergine, Cembra e Riva del Garda e alcuni ambulatori di centri minori, ma non sono state rilevate particolari irregolarità o problematiche strutturali degli edifici che ospitano i servizi di continuità assistenziale, caratterizzati dall’erogazione di prestazioni mediche e sanitarie in orari notturni e festivi. Solo in un caso è stato trovato un farmaco scaduto ed è stata riscontrata una carenza strutturale.
Dai successivi approfondimenti è però emerso che il farmaco scaduto non era stato in alcun modo utilizzato, si tratterebbe di un ritardo nella verifica dei medicinali custoditi negli armadietti che viene effettuata periodicamente. Inizialmente era stato aperto un procedimento poi archiviato, per quanto riguarda invece le criticità strutturali è stata fatta una prescrizione che impone l’adeguamento dell’edificio. Tutti gli altri ambulatori sono risultati in regola e non sono state evidenziate criticità. L’operazione del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute nasce da un’ampia campagna di controllo mediante lo svolgimento di ispezioni, eseguite proprio nei giorni festivi e nell’arco notturno, presso 390 presidi pubblici di Continuità Assistenziale dislocati su tutto il territorio nazionale, dai grandi centri urbani fino alle piccole realtà e comunità locali.
Anche in provincia di Bolzano sono stati effettuati alcuni controlli risultati negativi. I carabinieri del Nas di Trento in regione hanno riscontrato una situazione
L’operazione In Italia il 25% delle strutture sono carente, in regione non sono state trovate criticità
ben diversa da quella nazionale dove l’ispezione in circa novantanove sedi ha portato alla denuncia di diciannove persone e alla segnalazione di ottantacinque alle autorità amministrative e sanitarie regionali.