Edilizia, legge su Ecobonus: nuove tolleranze costruttive
Tonina: misure attese da imprese, Ordini e Comuni
TRENTO Semplificazione degli interventi di demolizione e ricostruzione di immobili, nuova definizione del cosiddetto «stato legittimo» che emerge da vecchi documenti, adeguamento delle tolleranze costruttive e attenzione alla riqualificazione urbana. Le novità sono contenute nel disegno di legge in materia di edilizia e urbanistica che il vicepresidente e assessore all’urbanistica Mario Tonina ha presentato ieri ai colleghi di giunta. Il disegno di legge, che non incide sugli obiettivi della legge provinciale per il governo del territorio 2015, avrà una corsia preferenziale nell’iter di approvazione per approdare in Consiglio provinciale a marzo.
«Si tratta di misure fortemente attese da cittadini e categorie professionali ma anche dai Comuni, visto e considerato che l’Ecobonus ha notevolmente incrementato il numero di pratiche presentate ai fini di regolarizzazione edilizia, che è il presupposto dell’agevolazione — ha chiarito Tonina — Ci siamo concentrati, forti delle prerogative di competenza primaria in materia urbanistica, sulle micro violazioni, quelle che anche lo Stato nel recente decreto semplificazione ha qualificato non più come abuso edilizio, e che in questo periodo di corsa alla sanatoria rappresentano circa il 70% delle pratiche presentate nei nostri Comuni». Si tratta di misure acceleratorie a fronte di difformità marginali, nulla a che vedere insomma con misure che possano minare l’impianto normativo provinciale volto alla minimizzazione del consumo di suolo. «Accanto a queste disposizioni semplificatorie — prosegue Tonina — abbiamo voluto prevedere anche semplificazioni sull’iter di ricostruzione di edifici demoliti, per il quale varranno le distanze preesistenti. Il tutto all’insegna dell’equilibrio e della necessità di agevolare un comparto, quello edilizio, che ha bisogno i riprendere fiato, per sé ma anche per il decoro dei nostri edifici e dunque, in definitiva, del vivere comune».
La proposta riprende inoltre la disciplina relativa agli usi temporanei, che prevede — allo scopo di attivare processi di rigenerazione urbana e di riqualificazione — che il Comune possa consentire, a determinate condizioni, l’utilizzazione temporanea di edifici ed aree per usi diversi da quelli previsti dal vigente strumento urbanistico.