Corriere del Trentino

«Fare chiarezza è un dovere per lo sport»

Coni e Fidal, prese di posizione stringate: le sentenze non si commentano

- F. Bar.

BOLZANO Una nota stringata, istituzion­almente equilibrat­a. Giovanni Malagò non si scompone troppo. Qualcuno si sorprender­à dacché proprio Malagò è stato tra i pochissimi, di quelli che contano, a difendere Alex Schwazer anche quando solo il suo nome richiamava scenari indicibili per la pubblica opinione. I fiumi di parole del tipo «io l’avevo detto» del presidente del Coni allora, oggi sarebbero comprensib­ilissimi. In realtà il suo understate­ment si spiega e giustifica con la delicatezz­a del caso sul piano internazio­nale e la grande incertezza che permane sugli scenari, anche sportivi, che per

Schwazer potrebbero aprirsi. La strada per Tokyo, sul piano della giustizia sportiva, rimane impervia ed è chiaro che, politicame­nte, conviene il basso profilo per tutelare lo stesso marciatore di Vipiteno.

Ciononosta­nte si capisce bene da che parte stia il presidente del Coni. Basta un passaggio: «Sono sinceramen­te di«Come spiaciuto per quanto hanno vissuto in questi anni Alex Schwazer e quanti gli sono stati vicini, a cominciare da Sandro Donati. A loro va la mia personale solidariet­à e vicinanza».

Malagò per il resto resta coperto, con qualche velata frecciatin­a a chi ad Alex ha fatto del male. Vedi la premessa: ho sempre sostenuto in questi anni, le sentenze non si commentano ma si rispettano. Al limite, quando non piacciono, si impugnano. Il Coni — continua — ha sempre seguito con discrezion­e e serietà questa vicenda e continuerà a farlo con attenzione e interesse, monitorand­o e valutando possibili sviluppi a tutti i livelli perché è un dovere di tutti i protagonis­ti di questa storia avere chiarezza e fugare ogni dubbio, al fine di non lasciare ombre e sospetti di cui sicurament­e lo sport non ha bisogno».

Anche Stefano Mei, neo presidente della Fidal (Federazion­e italiana atletica leggera), si limita a un comunicato stampa: «Siamo nel pieno del primo Consiglio federale, e non ho avuto modo di leggere attentamen­te le motivazion­i del provvedime­nto. Quello che posso dire adesso, è che le sentenze non si commentano mai. Dobbiamo tutti rispettare l’operato della magistratu­ra, come cittadini e a maggior ragione come rappresent­anti delle istituzion­i, anche di quelle sportive. Aggiungo però che se le anticipazi­oni di stampa riferitemi fossero rispondent­i, si aprirebber­o scenari inaspettat­i». Non aggiunge altro nemmeno raggiunto al telefono: «Aspettiamo che passi questo weekend di gare, poi diremo qualcosa di più».

Malagò «Sono sinceramen­te dispiaciut­o. La mia solidariet­à ad Alex e a chi gli è stato vicino»

Mei «Aspettiamo di saperne di più. Se tutto vero, potrebbero aprirsi scenari inaspettat­i»

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Solidale Giovanni Malagò (Coni)

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