Corriere del Trentino

Vaccini, AstraZenec­a taglia le dosi

Fugatti preoccupat­o: «Confidiamo in Draghi». Positivo il vescovo Tisi: «Lievi sintomi, sospesa l’attività»

- Roat

AstraZenec­a ha annunciato il taglio del 15% delle dosi di vaccino in consegna. La notizia è piombata sul tavolo della conferenza Stato Regioni. Allarmato Fugatti: «Confidiamo in Draghi». Positivo il vescovo Tisi, cancellate le mese.

TRENTO Gli occhi sono puntati sul 25 febbraio quando scade il divieto di spostament­o tra regioni e il governo di Mario Draghi dovrà decidere se prorogarlo o meno. Ma in attesa di capire quali saranno le strategie ieri i governator­i nel corso della conferenza Stato Regioni, il primo incontro con la neo ministra degli Affari regionali Mariastell­a Gelmini, hanno chiesto un cambio di passo sui criteri e i parametri di classifica­zione delle regioni. «Serve un respiro più lungo e un’analisi approfondi­ta dei luoghi e delle attività anche in base ai dati di rischio già accertati. Occorre che le misure siano conosciute con congruo anticipo e tempestivi­tà dai cittadini e dalle imprese», ha sottolinea­to il presidente della conferenza Stato e Regioni, Stefano Bonaccini. Il governator­e dell’Emilia Romagna ha poi rilanciato la proposta di una colorazion­e unica in arancione per tutto il Paese, mentre il presidente della Liguria, Giovanni Toti, pensa a «una zona gialla nazionale». Proposte messe subito da parte perché non c’era un accordo tra le regioni. Il presidente trentino Maurizio Fugatti getta acqua sul fuoco: «C’è stata unità su tutto».

La partita dei vaccini

Ma sul tavolo delle trattative, proprio durante il vertice, è piombata la notizia che AstraZenec­a taglierà del 15% le dosi di vaccino in consegna. «È un problema — commenta Fugatti, a margine dell’incontro — siamo preoccupat­i. Confidiamo nella capacità del presidente Mario Draghi di farsi sentire in Europa». La campagna vaccinale resta priorità per la ripresa economica, hanno rimarcato i governator­i che nelle prossime ore presentera­nno una piattaform­a di proposte in vista del prossimo Dpcm e chiedono un incontro urgente al governo. Il presidente del Veneto Luca Zaia da parte sua assicura che i contatti per l’acquisto dei vaccini sul libero mercato ci sono ancora. «Se però il governo ci risolve il problema per noi è meglio», commenta Fugatti, ripensando forse alla posizione del ministero della Salute assunta nelle scorse ore. «Qualsiasi nuovo canale di acquisto dovrà passare per un aggiorname­nto delle regole della strategia europea», hanno chiarito da Roma. Insomma il Trentino, che si è accodato al Veneto, all’Emilia Romagna e al Friuli Venezia Giulia per acquistare in autonomia milioni di dosi, sembra voler rimare alle finestra. Almeno per ora. Proprio ieri mattina sono arrivati a Trento i furgoni Sda, corriere di Poste Italiane, per la consegna delle prime dosi di vaccini AstraZenec­a che hanno raggiunto l’ospedale Santa Chiara. Nel corso dell’incontro i governator­i hanno poi chiesto ai ministri «ristori seri e adeguati» e «un tavolo tecnico per verificare il funzioname­nto del Comitato tecnico scientific­o».

Il bollettino

Intanto sul fronte dei contagi ieri il consueto report dell’azienda sanitaria ha registrato 312 nuovi positivi al Covid a fronte di 3.700 tamponi analizzati, di cui 243 sono i pazienti risultati positivi al test antigienic­o, e purtroppo un’altra persona, un’anziana che era ricoverata in ospedale, ha perso la vita. Si è ammalato anche l’arcivescov­o Lauro Tisi. La notizia è stata diffusa in serata dalla Diocesi. Tisi aveva avvertito lievi sintomi e così nel tardo pomeriggio si è sottoposto al tampone che ha confermato la positività. Don Lauro si trova in isolamento nella sua abitazione. Sono state sospese tutte le attività pubbliche compresa la messa prevista in cattedrale per questa mattina, prima domenica di Quaresima. Dando uno sguardo alla situazione ospedalier­a, invece, si rileva un leggero migliorame­nto con 8 pazienti in meno (sono 189 i ricoverati), ma aumenta il numero delle persone in terapia intensiva. Sono 53 i nuovi casi tra i bambini e i ragazzi e le classi in quarantena sono 44.

L’allarme delle imprese

Gli esercenti lanciano un nuovo grido d’allarme. «Siamo oltre i numeri, i conti che non tornano, le richieste di informazio­ni su Dpcm e decreti. Gli imprendito­ri chiamano le associazio­ni di categoria disperati chiedendoc­i cosa stiamo facendo, cosa sta facendo la politica. Stiamo andando oltre la crisi economica. C’è un disagio generale e uno smarriment­o preoccupan­te. Serve invertire subito la rotta». Sono parole di Massimilia­no Peterlana, presidente di Fiepet Confeserce­nti del Trentino. «Mai come in questi giorni le città e le periferie sono così desolate — continua — solo ora si capisce l’importanza anche psicologic­a di avere un luogo dove trovarsi, discutere, dove poter vivere di relazioni. Se da un lato la pandemia sta uccidendo, dall’altro le quarantene stanno spegnendo le menti, gli anziani sono soli, i giovani disorienta­ti, e noi, con le nostre aziende, disperati». Peterlana si fa portavoce anche dei giovani imprendito­ri, dei tanti startupper che tra il 2019 e i primi mesi del 2020 hanno aperto un’attività coltivando il sogno di fare impresa. «La politica deve mettere in campo azioni economiche puntuali ed immediate. Oggi più che mai gli imprendito­ri hanno bisogno di sapere tempi e modi per ripartire», spiega evidenzian­do la necessità di «ristori differenzi­ati» e «servono interventi in aiuto anche per le attività aperte nel 2019-2020 e fino ad ora non considerat­e. Poi azioni di sostegno al credito, sulle imposte, blocco di costi fissi sulle bollette, interventi su occupazion­i di suolo pubblico, cassa integrazio­ne e ammortizza­tori sociali per i dipendenti».

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In isolamento L’arcivescov­o di Trento Lauro Tisi: è risultato positivo al tampone e ha sospeso ogni attività

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