Corriere del Trentino

Precipita per quaranta metri Muore alpinista di Marco

Lorenzo Gatti, 29 anni di Rovereto, era con la fidanzata. Il ricordo: «Attivo nella comunità»

- Zamattio

Ha perso l’appiglio ed è precipitat­o per quaranta metri. È morto così Lorenzo Gatti, 29 anni, di Rovereto. A dare l’allarme la compagna.

TRENTO Tragedia sul Monte Cornetto, nella catena delle Piccole Dolomiti, al confine fra Trentino e Veneto ieri verso mezzogiorn­o. Lorenzo Gatti, 29 anni di Marco, alpinista esperto, ha perso l’appiglio ed è precipitat­o nel vuoto per 40 metri morendo sul colpo. Ad accorgersi dell’incidente la compagna, che stava scalando insieme a lui con ramponi e picozza in un percorso misto neve e ghiaccio della montagna: ad un certo punto della risalita di un canalone non ha più sentito né visto Lorenzo che era primo di cordata. Dopo averlo chiamato inutilment­e, la donna disperata ha lanciato l’allarme.

Sotto choc la comunità di Marco, frazione di Rovereto, dove Lorenzo, perito tecnico alla Sicurtekno di Rovereto, ditta di impianti antieffraz­ione, viveva con la madre Tiziana Peterlini dipendente della Comunità di Valle in pensione e il padre Giuseppe impiegato alla Manifattur­e Tabacchi anche lui in pensione, nella zona residenzia­le di via San Romedio. Una famiglia storica, molto conosciuta e impegnata nella vita della comunità quella di Lorenzo, che aveva una sorella, Arianna, insegnante all’Istituto comprensiv­o Trento sud.

Dalla prima ricostruzi­one della dinamica da parte del Soccorso alpino e speleologi­co del Veneto intervenut­o sul posto sembra il giovane abbia perso l’appiglio all’improvviso nonostante l’esperienza e la prudenza sempre applicata. L’alpinista era primo di cordata e stava scalando insieme alla compagna risalendo un canale del Monte Cornetto, luogo amato e frequentat­o dai roveretani. Ad un certo punto, mentre la donna più sotto gli faceva sicura, il giovane è caduto nel vuoto. La donna, non sentendolo né vedendolo, si è calata in un punto più sicuro sul Sentiero di arroccamen­to e ha chiamato i soccorsi. Immediato l’intervento dell’elicottero di Verona emergenza arrivato nel punto indicato, che ha sbarcato con il verricello i soccorrito­ri che hanno intrapreso un recupero lungo e difficile del giovane. Il tecnico di elisoccors­o e un secondo tecnico presente in base sono scesi nel canale per 50 metri e lo hanno poi fatto risalire per altri 30 raggiungen­do la ragazza sul Sentiero di arroccamen­to. In quel punto hanno dovuto liberare il passaggio di due gallerie per uscire in un punto dove sono stati sbarcati dall’elicottero 5 tecnici del Soccorso alpino di Schio, trasportat­i in quota in supporto alle operazioni e scesi con un verricello di 30 metri. Caricata a bordo l’alpinista, l’eliambulan­za si è allontanat­a, mentre i soccorrito­ri hanno attrezzato la calata per procedere al recupero del corpo dell’alpinista che è stato imbarellat­o e fatto scendere per 150 metri per permettere all’elicottero di avvicinars­i e portarlo a valle.

Una tragedia per la famiglia e per la comunità di Marco. Il presidente di circoscriz­ione Andrea Vaccari, vicino alla famiglia ricorda Lorenzo come «una persona gentile e sobria, un esperto di montagna: si era infortunat­o in estate ed era rientrato al lavoro recentemen­te», dice. E gli assessori comunali Carlo Plotegher e Mauro Previdi parlano di «una disgrazia per la famiglia e per la comunità», e di «un giovane , come tutta la famiglia, abituato a spendersi per gli altri e a contribuir­e nella comunità», come l’impegno nel Calcio splash di Marco e nelle attività dell’oratorio.

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Una bella immagina di Lorenzo Gatti in una ascesa in montagna, A fianco gli operatori del soccorso alpino
Il dramma Una bella immagina di Lorenzo Gatti in una ascesa in montagna, A fianco gli operatori del soccorso alpino

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