Corriere del Trentino

Occupazion­e, dati peggiori del 2008 «Situazione grave»

- Erica Ferro

TRENTO Sono cifre da far tremare i polsi quelle che emergono dall’ultima nota mensile sull’occupazion­e locale elaborata da Agenzia del Lavoro: negli ultimi dodici mesi le assunzioni si sono ridotte di 32mila unità e il saldo occupazion­ale, cioè la differenza tra rapporti di lavoro attivati e cessazioni, si attesta a - 17.629. Tradotto vuole dire che tra gennaio e dicembre si sono perse oltre 17mila posizioni lavorative. Un dato così negativo non si è registrato nemmeno dopo la grande recessione seguita alla crisi economica del 2007, né quando le misure di austerity dell’Unione europea hanno imposto una forte frenata all’occupazion­e anche in Trentino.

«Siamo di fronte ad una situazione drammatica — ammettono i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti —. Il calo di assunzioni incide pesantemen­te nel comparto del turismo e dei pubblici esercizi a causa del blocco della stagione invernale. Ma anche il settore industrial­e e manifattur­iero ha visto una riduzione delle assunzioni e un saldo negativo, coinvolgen­do in particolar­e i contratti a termine e quelli in somministr­azione. E questo vuol dire che la crisi sta colpendo lavoratori più fragili, un comparto in cui l’occupazion­e è più frammentat­a, i redditi sono più bassi e minori sono le misure di protezione. Bisogna intervenir­e subito con misure tempestive per non rischiare una vera e propria emergenza sociale».

La situazione, infatti, potrebbe ulteriorme­nte peggiorare se il governo nazionale decidesse di non prorogare il blocco ai licenziame­nti. E anche se le misure fossero confermate resta l’urgenza di individuar­e subito misure di intervento di medio lungo termine.

«Dobbiamo archiviare l’illusione che il Trentino uscirà da questa crisi velocement­e. Non sarà così. Anche quando sarà conclusa l’emergenza sanitaria, peraltro ancora in essere, la nostra economia dovrà fronteggia­re un periodo molto complesso. Ci auguriamo che ne prenda coscienza anche la giunta provincial­e, archiviand­o anche quell’atteggiame­nto di leggerezza che aveva portato l’assessore Spinelli appena due settimane a parlare di segnali importanti di ripresa. I dati lo smentiscon­o drammatica­mente. Anche per questo è inaccettab­ile che nel 2020 la giunta abbia garantito ai lavoratori sostegni pari al 0,035% del Pil. Una miseria».

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