San Martino, lo storico quartiere cambia volto
Intervento da 450mila euro. Ianeselli: poi ex Atesina
TRENTO L’intervento inizierà in autunno e viste le premesse — ovvero la riqualificazione del primo tratto di strada — potrebbe davvero cambiare volto all’accesso settentrionale al centro storico di Trento: dopo la parte sud, verso le scuole elementari Sanzio, prende ora il via la sistemazione del tratto nord di via San Martino, tra Largo Nazario Sauro e via Torre d’Augusto. «E dopo San Martino — annuncia il sindaco Franco Ianeselli — l’altro grande progetto sarà quello dell’ex Atesina: in giunta abbiamo appena deciso di ristanziare 1,9 milioni di euro per avviare la riqualificazione».
«Liberare pezzi di città dalle automobili significa renderla più bella» sostiene il primo cittadino. Ecco allora che anche da questa porzione di strada spariranno i parcheggi: 19 gli stalli che verranno eliminati (anche se quelli per il carico e scarico merci vengono mantenuti nel tratto verso largo Nazario Sauro e quelli per i disabili recuperati su via Brennero e via Torre d’Augusto). La pedonalizzazione, tuttavia, non sarà totale: il traffico veicolare sarà ancora consentito dato che ci sono tre aree, una è quella degli ambulatori medici, che dispongono di parcheggi interni.
Nello specifico il progetto prevede che lungo gli edifici a est e a ovest della via siano realizzati due marciapiedi e centralmente una corsia veicolare-ciclabile larga quattro metri. La pavimentazione esistente sarà sostituita dai cubetti di porfido sia lungo i percorsi pedonali che sulla sede carrabile. Come nel tratto a sud, i marciapiedi risulteranno alla stessa quota rispetto alla zona destinata al transito di auto e biciclette. Nell’intervento è compreso anche il rifacimento dei sottoservizi, in particolare acquedotto, rete elettrica e telefonica. È previsto inoltre anche il ripristino del collettore delle acque bianche con la posa di nuova tubazione in polipropilene e del collettore delle acque nere.
Al progetto di rigenerazione (che costa complessivamente 450.000 euro e prevede sei mesi di lavoro) hanno dato il loro contributo anche i residenti. In particolare lo studio Raro, con sede proprio in via San Martino, ha collaborato con una ricerca storica grazie alla quale, davanti a quella che un tempo era la vecchia chiesa, bombardata nel 1944 e poi definitivamente demolita, si è pensato di riproporre a terra l’ingombro della scalinata di accesso rdell’edificio con lo stesso materiale di cui si parla nel progetto del 1857, ovvero «pietra rossa battuta con martellina grossa». Lungo la via è presente anche un affresco votivo risalente alla fine del Cinquecento che il progetto prevede di restaurare.