Uccide la moglie con l’accetta
Si stavano separando, già denunciato per violenza. L’ha attirata con un sms
Femminicidio ieri pomeriggio a Cortesano, in zona Maso Saracini, poco sopra Trento. Un imprenditore agricolo di 39 anni, Lorenzo Cattoni, ha ucciso l’ex convivente, Deborah Saltori, 42 anni, con un’accetta colpendola alla carotide, per poi tentare il suicidio: l’uomo è ricoverato in gravi condizioni. Il folle gesto è avvenuto nella campagna in cui l’uomo stava lavorando, non lontano dalla casa in cui la donna, madre di quattro figli dai 4 ai 17 anni, tre dei quali avuti da una precedente relazione, viveva dopo che i due si erano lasciati a causa delle violenze di lui. L’uomo era già stato ammonito dal questore due volte per violenza domestica. La donna è stata attirata da un sms con il quale Cattoni chiedeva un incontro.
TRENTO Per la metà di marzo era stata fissata l’udienza di separazione. Era stata richiesta a circa un anno e mezzo dal matrimonio da Deborah Saltori, 42 anni, di Vigo Meano, frazione di Trento. La donna era stanca dei maltrattamenti che era costretta a subire dal marito trentanovenne, Lorenzo Cattoni, da cui aveva avuto un figlio cinque anni fa. Da qualche mese non vivevano più insieme, ma l’uomo, che era agli arresti domiciliari a casa dei genitori a Nave San Rocco, accusato di violenze fisiche e psicologiche ai danni della ormai ex convivente, poteva spostarsi per raggiungere la sua campagna a Cortesano, a un chilometro e mezzo dalla casa familiare di lei. Proprio qui, all’interno del suo capanno agricolo, dopo averla attratta con un sms, in cui le prometteva un assegno per loro figlio, ieri pomeriggio Lorenzo Cattoni ha ucciso a colpi di accetta la moglie e poi ha tentato di suicidarsi con un coltello.
L’ennesimo femminicidio annunciato da anni di liti e violenze. L’uomo era stato già ammonito due volte dal questore di Trento per violenza domestica, anche nei confronti della sua precedente compagna, da cui aveva un figlio, oggi di appena 8 anni. Solo pochi mesi fa, inoltre, il trentanovenne era stato tratto in arresto dalla Squadra mobile della polizia di Trento perché, secondo quanto accertato dagli investigatori, aveva più volte picchiato la moglie Deborah Saltori, madre di quattro figli minorenni, di cui tre nati da una precedente relazione. L’uomo era agli arresti domiciliari a casa dei genitori a Nave San Rocco, ma aveva il permesso di spostarsi per motivi di lavoro fino a Cortesano, dove aveva un capanno agricolo, immerso nelle campagna e lontano dall’abitato. Stando alle prime informazioni, ieri mattina il trentanovenne, che non aveva digerito la separazione chiesta dalla moglie e che non accettava il fatto di non poter vedere loro figlio, avrebbe inviato un sms alla donna chiedendole di raggiungerlo al capanno, promettendole un assegno per il figlio. Ma poche ore dopo l’incontro si è rivelato una trappola. All’interno del box, non è ancora chiaro se al culmine di una lite, la donna è stata uccisa dall’ex
L’omicidio L’uomo ha ucciso la moglie con un’accetta nel suo capanno agricolo a Cortesano
convivente con un colpo di accetta al collo. L’uomo, poi, ha tentato di suicidarsi inferendosi un colpo di coltello nello stesso punto in cui aveva sferrato l’accettata alla moglie. Più tardi, alle 15.32, un agricoltore che passava lì per caso ha trovato l’uomo a terra sanguinante vicino al capanno. Dopo aver lanciato l’allarme si è attivata la macchina dei soccorsi e il trentanovenne è stato elitrasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento, dove si trova ricoverato in rianimazione. Sul luogo del delitto sono giunti gli investigatori della Squadra mobile di Trento, guidati dal vicequestore Tommaso Niglio, a cui sono state affidate le indagini sotto il coordinamento della Procura di Trento. All’uomo è contestata anche la premeditazione.