Deflorian-Sala, corsa al rettorato
Con il quorum attesa nel pomeriggio la proclamazione. Appello al voto di Deflorian. Sala: ora più collegialità
TRENTO Due candidati e una modalità di voto telematica mai esperita dall’ateneo di Trento. Già oggi, dopo le 17.30, è attesa con tutta probabilità la proclamazione del nuovo rettore, in carica per i prossimi sei anni dopo il mandato di Paolo Collini (che non è rinnovabile). A sfidarsi, come noto, il favorito Flavio Deflorian, ordinario di Scienza e tecnologia dei materiali nonché prorettore viario uscente, e Massimiliano Sala, ordinario di Algebra. Se — come da pronostici — verrà raggiunto il quorum dei 2.737 aventi diritto (tradotto: due terzi degli elettori) avremo gli esiti già nel pomeriggio, senza ricorrere alle ulteriori giornate per perfezionare il voto.
Non era mai accaduto: oggi il rettore dell’università di Trento, in carica dal 2021 al 2027, verrà indicato online, dalle 9 alle 17.30, mentre seconda e terza votazione eventuali e ballottaggio altrettanto eventuale sono in calendario rispettivamente per le giornate di domani, dopodomani e del 26. Ipotesi remota, come detto, del resto con soli due candidati e una partecipazione mediamente alta è pressoché certo il risultato già in giornata. La votazione sarà valida con il raggiungimento del quorum e con la maggioranza assoluta dei voti. Ma come si calcolano le preferenze? I voti sono ponderati fra docenti, dottorandi e ricercatori. Se dopo tre votazioni nessun candidato risulterà eletto, si procederà al ballottaggio il cui esito sarà valido qualunque sia il numero di votanti. In caso di parità, risulta eletto il candidato con maggiore anzianità di ruolo o, in caso di ulteriore parità, il candidato con maggiore anzianità anagrafica.
L’elettorato attivo spetta a personale docente, ricercatore, tecnico-amministrativo e rappresentanza studentesca, ma viene pesato in modo diverso. Infatti il voto vale uno per i professori e le professoresse di ruolo; ricercatori e ricercatrici di ruolo e senior (663); componenti del Consiglio degli studenti (19).
Mentre i voti espressi da ricercatori e ricercatrici postdoc, dottorandi e dottorande, titolari di assegni di ricerca e da ricercatori e ricercatrici viene pesato in maniera tale da rappresentare il 2% dei voti pieni esprimibili (1288 persone e 13,64 voti con peso di 0,0106 a ogni voto espresso).
Infine vengono pesati in maniera da rappresentare il 4% dei voti pieni esprimibili quelli del personale dirigente, tecnico-amministrativo e collaboratori e collaboratrici esperti/e linguistici, con contratto di lavoro subordinato (767 persone e 27,28 voti con ogni voto espresso che ha il peso di 0,0356).
Inutile dire che alla vigilia del voto c’è un favorito: Flavio Deflorian, che fino a pochi giorni dall’apertura delle candidature pareva l’unico nome in corsa. Ieri ha scritto a tutti i colleghi. «Ho invitato tutti a votare — spiega — dopo i tanti incontri coi dipartimenti, con quasi 700 persone coinvolte, sarebbe un bel segnale di partecipazione». Fra i temi emersi quello delle riserve a bilancio, poi Medicina. «E l’importanza assoluta di avviare un piano edilizio e di miglioramento delle infrastrutture», spiega il docente lasciando intendere le priorità di governo.
Perno del programma di Massimiliano è stata la collegialità da rilanciare e, con coerenza, il professore di Algebra ha inanellato più di 200 incontri «incontrando almeno 400 persone», spiega. Occasioni proficue («È stato prezioso confrontarmi con i colleghi») per ribadire la necessità di «migliorare la rappresentanza». E la trasparenza.