Si stacca una valanga, muore scialpinista
Tragedia sul monte Fregasoga. La vittima, Claudio Gadler, era assieme a tre amici
Tragedia ieri mattina sulle montagne tra la Valfloriana e l’altopiano di Pinè. Una valanga, staccatasi dal monte Fregasoga a quota 2.200 metri, ha travolto Claudio Gadler, classe 1957. Immediato l’allarme dei tre compagni di escursione e l’intervento dei soccorsi, ma per Gadler, che è stato trascinato per 500 metri, non c’è stato nulla da fare. Molto attivo nel volontariato, Gadler era un grande appassionato di montagna e di sport.
TRENTO Stava facendo un’escursione in alta quota insieme ad altri tre scialpinisti sul monte Fregasoga, catena del Lagorai, quando si è staccata una valanga di grandi dimensioni. L’uomo, Claudio Gadler, 63 anni, di Pergine, al contrario dei suoi compagni, è rimasto sorpreso dal distacco e non è riuscito a sfuggire alla furia della massa nevoso.Sepolto completamente dalla slavina, quando i soccorritori sono riusciti a tirarlo fuori, nella tarda mattinata di ieri, per lui purtroppo non c’era più niente da fare.
Il sessantatreenne era molto noto in Valsugana, e non solo. Prima di andare in pensione, pochi anni fa, aveva lavorato per molti anni come operatore tecnico autista d’ambulanza per l’Azienda provinciale per i servizi sanitari. Ma era molto conosciuto anche per la sua passione per l’atletica. Aveva disputato molte gare con la canotta di Trentino Triathlon. Ed soprattutto un grande appassionato della montagna. Durante la settimana era solito organizzare escursioni insieme ad altri suoi amici scialpinisti.
Ieri mattina si era diretto con tre amici sul monta Fregasoga (catena del Lagorai), a Valfloriana, sull’altopiano di Pinè. Nel corso dell’escursione, però, il progressivo innalzarsi delle temperature gli sarebbe stato fatale. Attorno alle 12.30, quando si trovavano ad una quota di circa 2.200 metri lungo il versante est del monte, verso la val Cadino, si è staccata una slavina di grandi dimensioni. Rimasto totalmente sorpreso, il sessantatreenne è stato travolto dal distacco nevoso e trascinato a valle per circa 500 metri, seppellendolo completamente. Gli altri tre compagni, che non sono stati investiti dalla valanga, hanno allertato la Centrale unica di emergenza «112» ed hanno iniziato la ricerca con l’Artva.
Il tecnico di centrale operativa del Soccorso alpino, con il coordinatore dell’area operativa del Trentino centrale, ha chiesto immediatamente l’intervento dell’elicottero ed ha attivato le stazioni di Pergine, Bassa Valsugana, Levico e Tesino, oltre che le stazioni di Trento-monte Bondone, Paganella Avisio e Rotalianabassa Val di Non. Arrivato sul posto, l’elicottero ha fatto sbarcare il tecnico di elisoccorso e l’unità cinofila del Soccorso alpino che hanno cominciato le operazioni di ricerca. L’uomo è stato individuato sotto la valanga grazie all’Artva ed estratto dai soccorritori, ma purtroppo per lui non c’era nulla da fare. Il medico non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. Poi, a causa dell’elevato pericolo residuo di altre valanghe, anche i compagni di escursione e i soccorritori sono stati recuperati dall’elicottero e trasferiti a valle in sicurezza. «Ciao Claudio Gadler ti ricorderò come un uomo onesto con le stesse passioni che tanti di noi abbiamo, la montagna ti sarà vicina anche lassù!», ha scritto un amico su Facebook. Nella notte tra domenica e lunedì, inoltre, si era staccata un’altra valanga di grosse dimensioni a Passo Rolle, senza conseguenze.