Agricoltura, una comunità per sostenerla
Il modello è nato all’inizio degli anni Settanta in Giappone e ha trovato il modo di esprimersi al meglio negli Stati Uniti nel corso del decennio successivo. In Italia le realtà più significative fanno capo a Bologna, Siena e Roma. Ora anche Trento vuole la sua Csa, «Community supported agriculture», una comunità, cioè, che supporta l’agricoltura: l’iniziativa nasce all’interno del progetto «Nutrire Trento» e verrà presentata online venerdì 26 in un incontro sulla piattaforma Zoom alle 20.30.Come funziona una Csa lo spiega Stefania Lusuardi, titolare dell’azienda agricola «Maso Canova» a Monte Terlago: «Le parti in causa sono due, agricoltori e cittadinanza, che condividono la possibilità di individuare i prodotti cui potrebbero essere interessati e la loro quantità e insieme pianificano l’organizzazione dell’azienda agricola. I soci finanziano in anticipo la produzione con una quota annuale e ricevono settimanalmente una cassetta di prodotti freschi, stagionali, biologici, coltivati secondo natura». Il produttore ha così il vantaggio di poter godere di un capitale anticipato per far fronte alle spese, in cambio si impegna a condividere le scelte agricole. «In questo modello imprenditoriale la responsabilità, i rischi e i benefici e la pianificazione dell’attività agricola non sono più sulle spalle di uno solo ma vengono distribuiti sulla comunità» evidenzia Lusuardi. L’idea di costituire una comunità che supporta l’agricoltura è nata fra maggio e giugno dell’anno scorso, quando tramite la piattaforma di «Nutrire Trento» 68 famiglie e 15 aziende si sono messe in contatto per la consegna di 97 ordini di prodotti agricoli. Per presentare il progetto è stato organizzato un incontro sulla piattaforma Zoom: il link per collegarsi è disponibile sul sito di «Nutrire Trento» e su quello del Comune.