Corriere del Trentino

Tensione superficia­le

Nell’ultimo film di Aloi, girato tutto in Alto Adige, una donna sola sfida la morale, ribaltando i ruoli (fra paesaggi da sogno)

- di Piero Di Domenico

All’ultima Mostra del Cinema di Venezia si era fatto notare nella sezione «Orizzonti» con il film La troisième guerre, storia di un gruppo di soldati in lotta contro il terrorismo nel cuore di Parigi. Il trentaseie­nne Giovanni Aloi, che a Parigi ci vive dopo gli studi al Dams di Bologna e un paio d’anni come autore del programma televisivo «Le iene», ha da poco portato sulle piattaform­e streaming Chili e #iorestoins­ala Tensione superficia­le, la sua opera prima prodotta da Ombre Rosse con il sostegno di IDM, film commission dell’Alto Adige.

Il film, presentato in anteprima all’ultimo «Rome Independen­t Film Festival», è stato sceneggiat­o dallo stesso Aloi con Heidrun Schleef e Nicolò Galbiati. Interpreta­to da Cristiana Dell’Anna, la Patrizia della Gomorra televisiva già vista anche in Un posto al sole, si svolge in Alto Adige, tra Bolzano, Merano e la Val Venosta. In particolar­e nella zona del lago di Resia, la stessa dove è stata realizzata la recente serie tv Netflix Curon.

La protagonis­ta, Michela, è una ex ragazza-madre di trent’anni che vive insieme con il figlio Tobias, avuto dall’allevatore altoatesin­o Heinrich tredici anni prima. Per mantenere il figlio, lavora come tuttofare all’interno di un piccolo hotel a conduzione familiare sul lago, dove viene tiranneggi­ata dal proprietar­io. Insoddisfa­tta di guadagnare solo sei euro l’ora e provata dagli orari che le permettono di vedere solo di rado il figlio, decide di dare una svolta alla propria vita dopo l’incontro con Anna, che lavora come intratteni­trice in una casa chiusa in Austria, poco oltre il confine.

In un contesto protetto dove, potenzialm­ente, si può arrivare a guadagnare centinaia di euro in una sola notte. Anche Michela decide così di varcare il confine nel weekend, quando il figlio va a stare con il padre, visto che a pochi chilometri di distanza le ragazze che vendono il proprio corpo sono tutelate dalla legge e ricevono lauti stipendi. Non appena pero in paese si sparge la voce del suo nuovo lavoro, tutta la comunità le si rivolterà contro isolandola sempre più.

«Quando mi sono imbattuto - racconta Aloi - in un’intervista a una ragazza italiana che varca il confine ogni giorno per prostituir­si, all’insaputa dei si amici e della sua famiglia ho immediatam­ente intravisto un enorme potenziale cinematogr­afico in questa vicenda».

Il film è una storia di confine su una donna, continua il regista, che, «adottando un comportame­nto ritenuto moralmente inaccettab­ile, trova una via per ottenere ciò che la società esige da lei. Ricostitui­sce il proprio nucleo familiare in brandelli, ribalta la sua situazione economica, si riscopre donna, desiderabi­le, forte». La consapevol­ezza che Michela riesce a raggiunger­e fermandosi un attimo a riflettere sulla propria vita fa da controcant­o all’iniziale giudizio della propria comunità.

«Il passaggio tra Italia e Austria - aggiunge Aloi - in Tirolo appare fluido, anche in quello che è il paesaggio. Ma le differenze sono evidenti, come nel caso della legge sulla prostituzi­one. Questa differenza favorirà la doppia vita di Michela in un’Europa divisa da tante frontiere di natura diversa. Aldilà di ogni volontà di giudizio, ma solo con l’intenzione di stimolare una riflession­e su temi che sono quanto mai attuali». Il film si muove nei meraviglio­si paesaggi altoatesin­i, spazi in cui le vite raccontate nel film faticano a trovare una collocazio­ne. Puntando sul paradosso in cui si ritrova a vivere Michela, la protagonis­ta.

Condannata moralmente per il lavoro che ha scelto, ma in grado di trovare un possibile riscatto solo passando per un comportame­nto ritenuto inaccettab­ile come la prostituzi­one. Girato tra italiano e tedesco in un continuo mescolarsi delle due lingue, il film rimarca la conquista da parte della protagonis­ta di quelle libertà che prima le erano di fatto negate grazie a una scelta complessa e discutibil­e. Passaggio forzato ma indispensa­bile per ricucire anche il rapporto e le frizioni con la piccola comunità in cui vive.

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Un’altra scena di Dal’Anna, l’attrice napoletana nota in tv, la protagonis­ta dell’ultimo film di Aloi
«Verace» Un’altra scena di Dal’Anna, l’attrice napoletana nota in tv, la protagonis­ta dell’ultimo film di Aloi
 ??  ?? Volto pop Cristiana Dell’Anna (a destra e in basso) attrice nota al pubblico delle serie tv: è già apparsa in «Gomorra» e in molte puntate di «Un posto al sole»
Volto pop Cristiana Dell’Anna (a destra e in basso) attrice nota al pubblico delle serie tv: è già apparsa in «Gomorra» e in molte puntate di «Un posto al sole»

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