«Trekking rosa»: con le passeggiate mediche il tumore fa meno paura
Ogni anno in Trentino Alto Adige oltre una donna al giorno si ammala di tumore al seno. La trentina Chiara De Pol ci è passata nel 2018. Sin da subito, però, ha deciso di sfruttare la propria professionalità in ambito comunicativo per parlare di prevenzione, cancro e terapie cercando di tradurre il tutto in un linguaggio semplice e accessibile a tutti.
Grazie alla montagna.
Con l’aiuto della community Donne di Montagna, alle donne de l’Associazione accompagnatori di Media Montagna del Trentino e alla LILT Trento, Chiara De Pol ha dato vita ai Trekking Rosa. Semplici camminate in compagnia di un medico specialista del settore che sulla strada verso la vetta è a disposizione per rispondere a domande e fornire informazioni altrimenti difficili da reperire in linguaggio semplice e comprensibile. Sinora hanno aderito fra gli altri la coordinatrice della Breast Unit Antonella Ferro, i chirurghi Matteo Lombardi e Fabio Gasperetti, la dietista Lorenza Peretti, lo psicologo Marco Gradassi, la ginecologa
Manuela Cattoi e i senologi Vincenzo Sabatino e Marvi Valentini. Un dramma personale vissuto nella solitudine può trasformarsi così in un’occasione di condivisione e un’esperienza alla scoperta delle bellezze naturali del territorio grazie alle informazioni delle Accompagnatrici di Media Montagna.
Ma quest’anno sono in arrivo anche altre novità: «In una delle escursioni verrà portato in quota parte dello spettacolo teatrale scritto da Andrea Brunello Se.No. che racconta la storia di una donna che scopre di essere malata di cancro al seno» spiega De Pol, che nel frattempo continua a promuovere i Trekking Rosa sui canali social dell’iniziativa.
«Quando mi è stato diagnosticato il cancro al seno nel 2018, mi sono resa conto di non sapere nulla di questa malattia e più mi addentravo nei corridoi degli ospedali, tra visite specialistiche e terapie varie, più mi rendevo conto che anche altre persone colpite da questa patologia avevano moltissimi dubbi e domande riguardo al tema - racconta De Pol -. È nata così l’idea dei Trekking Rosa, per diffondere in modo capillare la tematica della prevenzione del cancro. Una volta raggiunta la cima ci si ferma e in gruppo si dialoga».
Già, la montagna. Un elemento affatto secondario nel contesto dei Trekking Rosa: «Perché riesce a coniugare diversi aspetti fondamentali per la prevenzione del cancro ma non solo - spiega De Pol -. Vedo nel sentiero che ci porta alla cima una metafora del percorso che si deve affrontare quando viene diagnosticato il cancro: lungo e tortuoso, ma che alla fine regala pace, sollievo e soddisfazione, per avercela fatta». E ancora: «Lo sport è inoltre un’arma fondamentale sia nella prevenzione della patologia sia per contrastare gli effetti collaterali delle terapie - sottolinea -. Infine stare in mezzo alla natura, all’aria aperta con altre persone, che magari hanno condiviso questo difficile percorso, contribuisce anche a livello psicologico ad affrontare con più serenità il tutto».
Ampio il successo dell’iniziativa: «Si è formata una vera e propria rete di persone che si aiutano e sostengono a vicenda. Da sempre adoro le persone e le loro storie, penso siano energia vitale: per questo sono sempre in mezzo alla gente (Covid permettendo, naturalmente, ndr) e mi invento sempre nuovi modi per condividere questa energia» conclude De Pol.