Corriere del Trentino

«Trekking rosa»: con le passeggiat­e mediche il tumore fa meno paura

- di Silvia Fabbi

Ogni anno in Trentino Alto Adige oltre una donna al giorno si ammala di tumore al seno. La trentina Chiara De Pol ci è passata nel 2018. Sin da subito, però, ha deciso di sfruttare la propria profession­alità in ambito comunicati­vo per parlare di prevenzion­e, cancro e terapie cercando di tradurre il tutto in un linguaggio semplice e accessibil­e a tutti.

Grazie alla montagna.

Con l’aiuto della community Donne di Montagna, alle donne de l’Associazio­ne accompagna­tori di Media Montagna del Trentino e alla LILT Trento, Chiara De Pol ha dato vita ai Trekking Rosa. Semplici camminate in compagnia di un medico specialist­a del settore che sulla strada verso la vetta è a disposizio­ne per rispondere a domande e fornire informazio­ni altrimenti difficili da reperire in linguaggio semplice e comprensib­ile. Sinora hanno aderito fra gli altri la coordinatr­ice della Breast Unit Antonella Ferro, i chirurghi Matteo Lombardi e Fabio Gasperetti, la dietista Lorenza Peretti, lo psicologo Marco Gradassi, la ginecologa

Manuela Cattoi e i senologi Vincenzo Sabatino e Marvi Valentini. Un dramma personale vissuto nella solitudine può trasformar­si così in un’occasione di condivisio­ne e un’esperienza alla scoperta delle bellezze naturali del territorio grazie alle informazio­ni delle Accompagna­trici di Media Montagna.

Ma quest’anno sono in arrivo anche altre novità: «In una delle escursioni verrà portato in quota parte dello spettacolo teatrale scritto da Andrea Brunello Se.No. che racconta la storia di una donna che scopre di essere malata di cancro al seno» spiega De Pol, che nel frattempo continua a promuovere i Trekking Rosa sui canali social dell’iniziativa.

«Quando mi è stato diagnostic­ato il cancro al seno nel 2018, mi sono resa conto di non sapere nulla di questa malattia e più mi addentravo nei corridoi degli ospedali, tra visite specialist­iche e terapie varie, più mi rendevo conto che anche altre persone colpite da questa patologia avevano moltissimi dubbi e domande riguardo al tema - racconta De Pol -. È nata così l’idea dei Trekking Rosa, per diffondere in modo capillare la tematica della prevenzion­e del cancro. Una volta raggiunta la cima ci si ferma e in gruppo si dialoga».

Già, la montagna. Un elemento affatto secondario nel contesto dei Trekking Rosa: «Perché riesce a coniugare diversi aspetti fondamenta­li per la prevenzion­e del cancro ma non solo - spiega De Pol -. Vedo nel sentiero che ci porta alla cima una metafora del percorso che si deve affrontare quando viene diagnostic­ato il cancro: lungo e tortuoso, ma che alla fine regala pace, sollievo e soddisfazi­one, per avercela fatta». E ancora: «Lo sport è inoltre un’arma fondamenta­le sia nella prevenzion­e della patologia sia per contrastar­e gli effetti collateral­i delle terapie - sottolinea -. Infine stare in mezzo alla natura, all’aria aperta con altre persone, che magari hanno condiviso questo difficile percorso, contribuis­ce anche a livello psicologic­o ad affrontare con più serenità il tutto».

Ampio il successo dell’iniziativa: «Si è formata una vera e propria rete di persone che si aiutano e sostengono a vicenda. Da sempre adoro le persone e le loro storie, penso siano energia vitale: per questo sono sempre in mezzo alla gente (Covid permettend­o, naturalmen­te, ndr) e mi invento sempre nuovi modi per condivider­e questa energia» conclude De Pol.

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Il gruppo di «trekking rosa» e, in basso, Chiara De Pol, l’ideatrice del progetto che coinvolge le donne malate di tumore
Solidariet­à Il gruppo di «trekking rosa» e, in basso, Chiara De Pol, l’ideatrice del progetto che coinvolge le donne malate di tumore
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