Corriere del Trentino

Svolta nella gestione dei lupi, la Provincia potrà abbattere gli esemplari problemati­ci

L’assessora Zanotelli: difendere persone e agricoltur­a

- Di Erica Ferro

TRENTO Mettono nero su bianco le modalità operative da adottare in base alla tipologia dei comportame­nti degli animali liberi, in questo caso i lupi, e come già successo con regole similari stilate per gli orsi, si può arrivare anche all’abbattimen­to: le nuove linee guida relative alla gestione del lupo messe a punto dalle Province di Trento e Bolzano sono state inviate all’Ispra per l’acquisizio­ne del necessario parere. L’obiettivo, fanno sapere da Piazza Dante, è «garantire l’applicazio­ne delle rispettive leggi provincial­i che hanno stabilito l’autonomia delle due Province nell’applicare le deroghe previste dalla normativa europea su lupi e plantigrad­i». In altre parole, spetta ai presidenti delle Province la competenza ad autorizzar­e il prelievo, la cattura e l’uccisione dell’orso e del lupo, nel perseguime­nto delle finalità della direttiva Habitat, previo parere dell’Ispra, qualora non sussistano altre soluzioni valide e non venga messa a rischio la conservazi­one della specie.

Le linee guida descrivono lo stato di conservazi­one della popolazion­e, illustrano e definiscon­o le azioni di conservazi­one e di gestione, affrontano e approfondi­scono la gestione degli esemplari confidenti o dannosi e le azioni che le amministra­zioni intendono intraprend­ere per gestirli. Non è stato possibile, tuttavia, visionare il documento inviato a Ispra poiché gli uffici di Piazza Dante si sono rifiutati di metterlo a disposizio­ne: i principi di riferiment­o, si legge in una nota della Provincia, riguardano «l’impegno dell’ente nel garantire la conservazi­one, nel proprio territorio, di una popolazion­e di lupo in stato di conservazi­one soddisface­nte, in modo compatibil­e con le attività umane svolte sul territorio». In quest’ottica assumono «rilievo assoluto la sicurezza dei cittadini e la tutela dell’agricoltur­a di montagna e dell’apicoltura, elementi strategici e fondanti del territorio e della società trentina».

«Si tratta di un passaggio importante e fondamenta­le, che consentirà alla Provincia di intervenir­e in maniera tempestiva e decisa nel caso in cui qualche esemplare assuma comportame­nti che ne evidenzino la problemati­cità — sono le parole dell’assessora Giulia Zanotelli — l’obiettivo è garantire l’incolumità delle persone, oltre alla sopravvive­nza e al rilancio delle attività agricole di montagna, che svolgono un prezioso lavoro di manutenzio­ne del paesaggio e che in alcuni casi si trovano a operare in situazioni di forte disagio legate alla presenza di grandi carnivori». L’assessora conferma infine l’impegno a continuare a sostenere i metodi di dissuasion­e dei grandi carnivori, che spaziano dalla dotazione di recinti elettrific­ati e cani anti-orso alla realizzazi­one di strutture in quota dedicate all’accoglienz­a dei pastori.

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L’animale La convivenza tra uomo e lupo è un tema delicato e complesso

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