Svolta nella gestione dei lupi, la Provincia potrà abbattere gli esemplari problematici
L’assessora Zanotelli: difendere persone e agricoltura
TRENTO Mettono nero su bianco le modalità operative da adottare in base alla tipologia dei comportamenti degli animali liberi, in questo caso i lupi, e come già successo con regole similari stilate per gli orsi, si può arrivare anche all’abbattimento: le nuove linee guida relative alla gestione del lupo messe a punto dalle Province di Trento e Bolzano sono state inviate all’Ispra per l’acquisizione del necessario parere. L’obiettivo, fanno sapere da Piazza Dante, è «garantire l’applicazione delle rispettive leggi provinciali che hanno stabilito l’autonomia delle due Province nell’applicare le deroghe previste dalla normativa europea su lupi e plantigradi». In altre parole, spetta ai presidenti delle Province la competenza ad autorizzare il prelievo, la cattura e l’uccisione dell’orso e del lupo, nel perseguimento delle finalità della direttiva Habitat, previo parere dell’Ispra, qualora non sussistano altre soluzioni valide e non venga messa a rischio la conservazione della specie.
Le linee guida descrivono lo stato di conservazione della popolazione, illustrano e definiscono le azioni di conservazione e di gestione, affrontano e approfondiscono la gestione degli esemplari confidenti o dannosi e le azioni che le amministrazioni intendono intraprendere per gestirli. Non è stato possibile, tuttavia, visionare il documento inviato a Ispra poiché gli uffici di Piazza Dante si sono rifiutati di metterlo a disposizione: i principi di riferimento, si legge in una nota della Provincia, riguardano «l’impegno dell’ente nel garantire la conservazione, nel proprio territorio, di una popolazione di lupo in stato di conservazione soddisfacente, in modo compatibile con le attività umane svolte sul territorio». In quest’ottica assumono «rilievo assoluto la sicurezza dei cittadini e la tutela dell’agricoltura di montagna e dell’apicoltura, elementi strategici e fondanti del territorio e della società trentina».
«Si tratta di un passaggio importante e fondamentale, che consentirà alla Provincia di intervenire in maniera tempestiva e decisa nel caso in cui qualche esemplare assuma comportamenti che ne evidenzino la problematicità — sono le parole dell’assessora Giulia Zanotelli — l’obiettivo è garantire l’incolumità delle persone, oltre alla sopravvivenza e al rilancio delle attività agricole di montagna, che svolgono un prezioso lavoro di manutenzione del paesaggio e che in alcuni casi si trovano a operare in situazioni di forte disagio legate alla presenza di grandi carnivori». L’assessora conferma infine l’impegno a continuare a sostenere i metodi di dissuasione dei grandi carnivori, che spaziano dalla dotazione di recinti elettrificati e cani anti-orso alla realizzazione di strutture in quota dedicate all’accoglienza dei pastori.