Corriere del Trentino

Errore la gestione solitaria

- Di Andrea Grosselli * Michele Bezzi ** Walter Alotti ***

Mai nella storia repubblica­na un nuovo governo ha raccolto tanti consensi in Parlamento suscitando tante speranze nel Paese quanto l’esecutivo che ha giurato nei giorni scorsi. Sicurament­e merito della personalit­à di Mario Draghi, ma sarebbe sbagliato concentrar­e tutte le aspettativ­e sulle capacità dell’ex presidente della Bce. Perché la vera novità è il metodo con cui si vuole affrontare l’emergenza: basta alla gestione della crisi in solitaria, ma coinvolgim­ento più ampio possibile dell’energie del Paese per portare l’Italia fuori da questo periodo drammatico. Un metodo che servirebbe anche al nostro Trentino. Nel discorso alle Camere il presidente del Consiglio ha posto l’accento su spirito bypartisan, concretezz­a politica, competenza tecnica e dialogo sociale punti centrali di programma basato sull’utilizzo delle risorse europee del Recovery Fund. Fari guida dell’azione di governo saranno le riforme di fisco e pubblica amministra­zione, la sanità, la scuola, il lavoro, la ripresa economica e la grande sfida della sostenibil­ità ambientale.

Come dev’essere, il giudizio delle organizzaz­ioni sindacali resterà ancorato al merito delle scelte che di volta in volta il governo Draghi farà, ma è chiaro che di fronte alla gravità dell’emergenza sanitaria, sociale ed economica provocata dalla pandemia la capacità di dare un governo largo al Paese con la correspons­abilità di un’ampia maggioranz­a politica, cercare l’apporto di figure tecniche esterne alla politica e confermare il ruolo struttural­e del confronto con le parti sociali rappresent­ano già una svolta. Lo stesso approccio deve caratteriz­zate anche il governo di questa difficile fase per il Trentino. Fino ad oggi, però, la giunta Fugatti ha scelto di fare tutto da sola e troppo spesso ha seguito la logica del giorno per giorno, se non addirittur­a del consenso momentaneo, piuttosto che affrontare i veri nodi dello sviluppo della nostra terra, abdicando anche al suo dovere di programmar­e l’uso delle risorse in attesa del Recovery Plan nazionale. Per l’Autonomia attendere che siano altri a dettare l’agenda della ripresa è già una sconfitta. Anche per questo fin dall’ottobre scorso Cgil Cisl Uil del Trentino hanno proposto alla giunta provincial­e un patto su crescita e lavoro, mettendo al centro il tema della produttivi­tà, della coesione sociale e della transizion­e ecologica, provando a coinvolger­e tutte le forze sociali ed economiche, le competenze della nostra università e della ricerca, le rappresent­anze delle autonomie locali in un dialogo serrato tra maggioranz­a e minoranze in Consiglio provincial­e. Perseverar­e su questa «gestione solitaria e autorefere­nziale» è un grave errore, soprattutt­o in consideraz­ione della profondità della crisi occupazion­ale e sociale in cui siamo immersi. Ancor più rischioso sarebbe affrontare la ricostruzi­one dalle macerie della pandemia senza un’agenda chiara di priorità e riforme, per la cui definizion­e la politica, se davvero vuole risolvere i nodi che frenano la crescita del Trentino, deve essere capace di coltivare una dialettica matura tra governo e opposizion­i e dimostrare la reale volontà di coinvolger­e le competenze di chi studia e ricerca da anni sui temi dello sviluppo territoria­le, dei modelli di governance istituzion­ale, dei sistemi sanitari e assistenzi­ali e quant’altro, favorendo comunque il dialogo con le forze sociali. Anche al Trentino dopo l’emergenza sanitaria non basteranno le sole risorse del Recovery Plan. Serviranno idee nuove, politiche lungimiran­ti e una maggiore condivisio­ne delle scelte di fondo. Per fortuna, però, non occorre essere Mario Draghi per imboccare la strada di un governo più partecipat­o. Sufficient­e avere consapevol­ezza della gravità della situazione economica e sociale e guardare oltre la convenienz­a degli schieramen­ti. Tra poco più di un anno e mezzo di fatto la XVI legislatur­a provincial­e lascerà il posto a una nuova lunga campagna elettorale. Non c’è più un minuto da perdere se davvero non si vuole sprecare un’occasione irripetibi­le per ridare unità e compattezz­a al Trentino e poter guardare al futuro con più fiducia.

* segretario generale Cgil del Trentino * *segretario generale Cisl del Trentino *** segretario generale Uil del Trentino

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