Corriere del Trentino

Museion, una collezione in regalo

Paolo Della Grazia dona l’«Archivio di Nuova Scrittura» al museo di Bolzano

- di Silvia M.C. Senette

L’«Archivio di nuova scrittura», l’immensa collezione di opere d’arte dedicate alle ricerca tra parola e immagine tra le più importanti a livello mondiale, entra a far parte dell’inestimabi­le patrimonio di Museion. Da ieri, infatti, le 1.800 opere acquisite nei decenni dal collezioni­sta Paolo Della Grazia sono state ufficialme­nte donate al Museo di arte moderna e contempora­nea di Bolzano.

Una svolta storica per il tempio di cristallo eretto sul Talvera che, da oltre vent’anni, ospita la raccolta come prestito a lungo termine concesso dal collezioni­sta lombardo: lavori nati in seno al movimento che ha coinvolto un vasto gruppo di artisti desiderosi di trasmetter­e messaggi e linguaggi nuovi. Nel 1998 Della Grazia decise di collocare la sua raccolta tra Rovereto e Bolzano per favorirne lo studio e la valorizzaz­ione: ne è nata la doppia mostra «Intermedia» che si sviluppa tra i due musei, Mart e Museion. Ora, però, il fondo privato che focalizza l’attenzione su poesia visuale, poesia concreta e fluxus - la miscellane­a di linguaggi e discipline artistiche - entra a far parte stabilment­e delle collezioni museali bolzanine.

«Considero la donazione dell’ “Archivio di nuova scrittura” (Ans, ndr) a Museion come il mio commiato dal mondo dell’arte, ma anche come un naturale e positivo passaggio di consegne commenta il benefattor­e Paolo Della Grazia a proposito della sua generosa donazione - Negli anni, Museion ha affrontato e presentato al pubblico, con coerenza e coraggio, le tematiche e la particolar­e realtà visiva proposte dalle mie opere, al di là delle mode e senza adagiarsi nella ricerca del consenso immediato. Mi auguro che, con lo stesso spirito, questo bene immaterial­e continui a essere un punto di riferiment­o per studi e ricerche, aprendo nuovi e inaspettat­i scenari intorno al contesto della poesia visiva».

La collezione, di respiro internazio­nale ma incentrata su opere di artisti italiani, ha origine nell’attività espositiva e collezioni­stica di Ugo Carrega, uno dei principali esponenti della Poesia visuale nel nostro Paese. Carrega diresse a lungo il centro culturale Mercato del Sale a Milano, di cui l’Ans raccolse l’esperienza. Il merito della collezione, però, spetta interament­e alla sensibilit­à di Della Grazia e alla sua passione per le forme interdisci­plinari di arte e poesia. Un ambito, quello della relazione tra immagine e parola, che è sempre stato un campo di ricerca importante nella storia di Museion e proprio su questo legame sarà focalizzat­a la prossima mostra attualment­e in allestimen­to: «Here to Stay».

«La donazione è frutto di un lungo percorso iniziato negli anni Novanta sotto la direzione di Andreas Hapkemeyer - rammenta l’attuale direttore di Museion, l’olandese Bart van der Heide - Fu lui a gettare le basi per la creazione di un primo nucleo di opere di poesia visuale e concreta all’interno della collezione del museo e per un primo accordo di prestito a lungo termine dell’Ans. Un dialogo portato avanti anche sotto la direzione di Letizia Ragaglia ed è per me un onore poter ora consolidar­e questo rapporto di lunga data trasforman­do il prestito in una donazione». Il generoso gesto di Paolo Della Grazia segna così un nuovo capitolo per Museion e un importante investimen­to nel panorama culturale e nel profilo internazio­nale dell’Alto Adige. «Le relazioni durature hanno bisogno di tempo per essere costruite, ma certamente possono fare la differenza - prosegue van der Heide - L’Ans sarà ora un nucleo permanente nella nostra collezione: il nostro impegno sarà farlo crescere e continuare nel lavoro di divulgazio­ne e apertura al pubblico».

Negli anni scorsi Museion ha dedicato diverse mostre collettive e personali ad artisti che fanno parte dell’«Archivio di nuova scrittura», da Nanni Balestrini a Irma Blank, curandone le relative pubblicazi­oni, come ad esempio «ArtWord: Archivio di Nuova Scrittura» del 2003, «ABC: Lettere in libertà» del 2009 e «Art = Life = Art. Dada» del 2012. Solo due anni fa la mostra collettiva «Intermedia» ha ripercorso la storia e l’attività dell’Ans, legando i suoi diversi nuclei alla luce del concetto di intermedia­lità. In parallelo anche il Mart di Rovereto, che ospita la documentaz­ione libraria e archivisti­ca dell’Ans, ha proposto un approfondi­mento su centinaia di riviste sperimenta­li del secondo Novecento. Grazie alla collaboraz­ione tra Mart, Museion e la Fondazione Bruno Kessler di Trento è stata inoltre realizzata la piattaform­a «Verbo Visuale Virtuale» che raccoglie i materiali dell’archivio depositati presso i due musei.

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(Foto, Nicola Eccher) Versi a colori Corrado D’Ottavi, «Ciò che si può dire» (1974), «Archivio di nuova scrittura», Museion
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(Foto Augustin Ochsenreit­er) Segni Martino Oberto, «Graphos» (1953)

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