Rsa e visite, Parolari attacca Ma Matteotti (Riva)la contesta «La sua visione è demagogica»
«La divisione tra buoni che aprono ai parenti e insensibili che tengono chiuso è demagogia, tutti vogliamo riaprire le strutture. Ma serve consenso Provincia». Anche il presidente della Apsp Città di Riva, Lucio Matteotti, interviene sull’acceso dibattito interno ad Upipa riguardo la decisione della presidentessa dimissionaria Francesca Parolari di aprire in autonomia cinque case di riposo seguendo un «protocollo sperimentale».
Matteotti afferma di non essere interessato a polemiche, anche perché commenta «certe uscite come “strutture detentive” si qualificano da sole», ma vuole difendere il sistema delle case di riposo trentine e la sua unicità, dichiarata «in pericolo» da Parolari in un’intervista pubblicata martedì dal Corriere del Trentino. «Mi preoccupa che vengano messe nel mirino le case di riposo trentine, è un sistema di qualità che sa mettere al centro la cura della persona, anche se negli anni si è sempre più scaricata sulle loro spalle l’assistenza prettamente sanitaria» dichiara Matteotti.
«Nessuno vorrebbe proseinutile guire con le chiusure, io stesso sollevo la questione da gennaio, ma dobbiamo attenerci alle indicazioni di governo e provincia. E soprattutto è fare misure di ripiego come visite limitate da guanti e mascherine, è prendere in giro gli ospiti in primo luogo».
Per il presidente rivano «occorre ripristinare gradualmente tutte le attività sospese dalla pandemia, lunedì scorso abbiamo incontrato l’assessore Stefania Segnana proprio per stilare un protocollo ufficiale. Tanto per cominciare è ancora attivo l’isolamento tra i diversi piani di una struttura, occorre riiniziare a far incontrare gli ospiti fra loro, tornare nei giardini, mangiare assieme, attività ricreative comuni. È un tema complesso che non merita di essere banalizzato per motivi che ancora
Il nodo Il tema delle aperture ai familiari non è risolto
non comprendo». Intanto il 7 maggio è attesa l’assemblea plenaria che nominerà il nuovo presidente, che andrà ad affiancare gli otto membri del consiglio di amministrazione in rappresentanza delle diverse aree del territorio.
E proprio ieri Francesca Parolari, presidente uscente di Upipa, attraverso una nota ha rincarato la dose: «Diventano ormai pubbliche — dice — situazioni drammatiche di familiari che da oltre un anno vivono un vero e proprio calvario. Coniugi anziani che, dopo una vita trascorsa assieme, seppur vaccinati non possono avere il minimo contatto fra loro; giovani figlie a cui e impedito di avvicinare le madri, anch’esse vaccinate, colpite da Alzheimer precoce». Storie, prosegue, «che investono come macigni le coscienze di tutti». «Ora che il ministro Speranza ha sconfessato chi mi accusava, ora che abbiamo in mano i risultati di una sperimentazione che funziona e che, ciononostante, ci si ostina a non applicare, di fronte a ospiti e familiari depressi, prostrati ed esausti, come conferma anche una recentissima indagine svolta in Alto Adige, e ad una opinione pubblica giustamente indignata, sono io a chiedere a coloro che da me pretendevano la retromarcia a capo chino se non ritengano invece doveroso valutare il loro comportamento e assumere le decisioni conseguenti, facendo un dignitoso passo indietro».
Le regole È allo studio un piano di riaperture delle visite