Corriere del Trentino

Mediocredi­to, spazio all’azionariat­o popolare

- Di Walter Alotti * * Segretario provincial­e della Uil

In questi giorni si susseguono anche un po’ convulsame­nte le notizie sulle manovre in corso per cui Mediocredi­to possa pianificar­e il proprio futuro «da grande», unico istituto bancario resiliente sul territorio provincial­e se si consideran­o ormai anche le Casse rurali con una possibile valigia in mano in direzione Roma. Finalmente la Provincia ha deciso di divenire il regista pubblico della banca. Ruolo che le spetta vista la propria importante quota azionaria, detenuta in tandem con i cugini altoatesin­i, e l’ulteriore svuotament­o di contenuti finanziari della Regione.

Per ora la partita delle poltrone, sancita dall’ultimo patto di sindacato tra soci pubblici, vede uscire vincitrice, dalla conta dei nuovi consiglier­i di amministra­zione, la provincia di Bolzano per 6 a 5. Col cerino in mano è rimasta Cassa Centrale Banca che, forse fiaccata e distratta dalle vicende del gruppo nazionale, dopo aver ceduto (per fortuna) sulla partita Carige è rimasta pure fuori anche dai giochi di potere per il controllo, questa volta anche operativo, di Mediocredi­to. La Provincia ha deciso di riprenders­i presidenza e gestione, quest’ultima lasciata per troppi decenni alla cooperazio­ne di credito provincial­e, senza averne ottenuto i risultati sperati in termini di investimen­ti creditizi, ancora troppo esigui, sul territorio trentino.

In extremis sembra tornata a dare segnali di vita la Federazion­e trentina della cooperazio­ne che, vistasi ormai estromessa dalla regia della cooperazio­ne di credito da Ccb e da quella di consumo dal Sait, cerca almeno di tornare in pista ricavandos­i un possibile futuro ruolo di comprimari­a provincial­e in Mediocredi­to. La mossa sembra aprire la strada agli sgomitanti presidenti delle Casse rurali trentine ormai sempre meno allineati alle direttive del duo Fracalossi/Sartori, occupati ed interessat­i a svolgere ed onorare i loro mandati nazionali in Ccb.

Il carro dei vincitori, su cui ora tutti vogliono salire e che come Uil abbiamo da tempo auspicato e predicato mantenesse «la retta via» dell’ambito provincial­e, sembra ormai essere al completo. Vogliamo pertanto credere all’assessore Spinelli quando dice che le voci di un ingresso a nuovi soci veneti (Finint) e friulani (CiviBank) sia frutto solo di tattiche volte ad avvelenare i pozzi e distrarre dai nobili fini di una neo provincial­izzazione strategica e operativa di Mediocredi­to.

Ma a nostro avviso sul carro invece c’è ancora un posto per acquistare almeno per una percentual­e, dai cugini altoatesin­i — se e quando deciderann­o di dismettere le loro quote di Mediocredi­to — per una parte di azionariat­o popolare (in questo caso lo slogan prima i trentini ci sta !) e un’altra possibilit­à per soci privati importanti come Itas, la Finanziari­a Trentina, Isa che ancorerebb­ero ancora di più Mediocredi­to al territorio provincial­e.

Purtroppo ancora alla finestra rimangono invece le rappresent­anze di categoria degli imprendito­ri e quei gruppi di imprendito­ri privati che di sovente suggerisco­no la linea ai politici locali riguardo a tutti gli argomenti più importanti e spesso riportano risultati di fatturati e utili sempre in crescita, soprattutt­o frutto di investimen­ti, spesso fuori dal Trentino e all’estero, dimostrand­o che lo spirito imprendito­riale ed il denaro da investire, anche nel nostro territorio in realtà non mancherebb­e.

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