Trentino Digitale, inchiesta archiviata Spinelli: «Nel 2022 banda larga ovunque»
Accusa di abuso d’ufficio: per la giudice non c’è reato
Nessuna regola violata, la decisione di azzerare il cda di Trentino Digitale non configura un reato. «Le condotte censurate, ove illecite — scrive la giudice — non lo sarebbero sotto il profilo della rilevanza penale». È uno dei passaggi salienti del provvedimento della gip Adriana De Tommaso che mette la parola fine a una vicenda, non solo giudiziaria, che aveva sollevato molte polemiche. Sulla querelle tra Piazza Dante e l’ex presidente di Trentino Digitale, Sergio Mancuso, è stato scritto tanto, ma la decisione della governance provinciale leghista di rinnovare i vertici della società in house aveva scatenato una reazione anche sul piano giudiziario.
Mancuso e altri due componenti del cda, Alessia Buratti e Sonia Rossi, l’8 novembre 2019, avevano presentato una denuncia in Procura accusando l’amministrazione provinciale di averli costretti alle dimissioni forzate dopo poco più di un anno dall’inizio del loro mandato. Le dimissioni erano state sottoscritte il 5 luglio 2019 «quale forzata conseguenza delle pressioni» ricevute, scrivono nell’esposto parlando di «immotivati inutili attacchi» e denunciando la volontà dell’amministrazione provinciale «di far fuori il consiglio di amministrazione in carica — si legge — sostituendolo con persone più allineate rispetto all’attuale maggioranza politica». E per farlo avrebbero anche usato — accusano gli ex amministratori — una lettera precompilata. Una traccia, in realtà, che sarebbe stata chiesta da uno dei componenti dimissionari. «Nessuna imposizione», ribadisce l’assessore Achille Spinelli, finito al centro dell’indagine per abuso d’ufficio insieme al dirigente generale Paolo Nicoletti, entrambi rappresentati dagli avvocati Luca Pontalti e Alessandro Meregalli. Ed è la stessa Procura nelle due pagine di richiesta di archiviazione a ricondurre l’intera vicenda nell’alveo della «contesa politica». «Le condotte descritte — scrive la pm Alessandra Liverani — di certo strumentali a determinare la fine anticipata del mandato del cda in un’ottica di chiara applicazione della prassi dello spoils system, non integrano il delitto di abuso d’uffiprospettazione cio». La decisione presa peraltro non avrebbe causato danni all’ente, secondo la giudice sarebbe impossibile dimostrare «l’elemento soggettivo quale intento di danneggiare specificatamente, se non la società, i suoi amministratori, laddove l’intento perseguito era quello di rinnovare il cda».
«Il nostro obiettivo — osserva l’assessore Spinelli — era quello di avere una società capace di svolgere le funzioni a favore del sistema trentino, della Provincia e dei soci, cosa che in quel periodo non veniva svolto. I comuni erano stati abbandonati». Questa la ratio dell’operazione e la decisione della giudice, ricorda l’avvocato Meregalli, conferma «la bontà dell’operato della Provincia che nel momento in cui non ha più un rapporto di fiducia chiede di poter intervenire. Non è una questione di politica ma di gestione manageriale».
Ed è questo il nodo secondo Nicoletti che parla di «una situazione di grande disallineamento tra le indicazioni della proprietà e la capacità della società di svolgere i suoi compiti. Da mesi scrivevo chiedendo un diverso modo di procedere richiamando ritardi rispetto a scelte e date e ammonendo. C‘era da tempo una situazione in cui non ci si riusciva a capire ed eravamo fortemente preoccupati. Mi dispiace — aggiunge — che Mancuso e gli altri consiglieri abbiamo scelto una strada così ardita e sbagliata perché le rimostranze della Provincia stanno in numerosi protocolli ancora prima dell’insediamento di questa giunta».
Ora il caso è chiuso, anche se resta pendente un procedimento civile. La nuova era di Trentino Digitale, nata sotto una cattiva stella anche a causa delle dimissioni del neo presidente Roberto Soj dopo la condanna in primo grado a 3 anni e 8 mesi per bancarotta e peculato, ora riparte dal nuovo direttore generale, l’ingegner Kussai Shahin. E guarda al futuro. «Adesso sta svolgendo un’attività molto approfondita di visione strategica delle risorse». Trentino Digitale assume un ruolo strategico anche nell’accelerazione della digitalizzazione della pubblica amministrazione imposta dalla stessa pandemia. «Gestisce la rete, diventata fondamentale. L’obiettivo è la chiusura di tutto l’anello trentino nel 2022, presso abitazioni e in tutti i territori. In connessione con il consiglio delle autonomie locali e il consorzio dei comuni si punta a elevare il livello di digitalizzazione di tutto il territorio. Sta chiudendo anche accordi con Fbk — riflette ancora Spinelli — in tema di ricerca nel settore dei dati e dell’intelligenza artificiale».
Le dimissioni Il direttore generale: «Disallineamento tra le indicazioni della proprietà e la società»