Ospedali di Borgo e Tione, si ritorna alla normalità
Aula, critiche a Segnana: «Dati incompleti»
Gli ospedali di Borgo Valsugana e Tione sono liberi dal Covid-19. Riprendono così l’attività chirurgica programmata e i ricoveri per malattie non correlate al virus.Effetti della campagna vaccinale che compie un altro passo avanti. Da oggi, infatti, si aprono le prenotazioni per i caregiver, ossia gli assistenti di persone estremamente vulnerabili o con gravi disabilità. Intanto ieri il consiglio provinciale ha fatto il punto sull’emergenza, approvando una risoluzione per la ripresa delle visite nelle Rsa.
Il virus allenta la presa e gli ospedali di Borgo Valsugana e Tione tornano liberi dal Covid-19. Riprendono così i ricoveri per patologie non correlate al virus e l’attività chirurgica programmata. Un segnale di controtendenza dopo un anno difficile in cui c’è stato un generale rallentamento delle attività non Covid-19. «Nel periodo — osserva Stefania Segnana, assessora provinciale alla Sanità — Abbiamo registrato un calo del 37% delle prestazioni specialistiche».
Giù i ricoveri ma 4 morti
Il calo dei ricoveri è confermato anche dal bollettino quotidiano dell’azienda sanitaria provinciale (Apss). I degenti Covid-19 in area medica sono scesi da 161 a 149, sebbene si registri un leggero incremento in Terapia intensiva, da 28 a 30. I dati, in ogni modo, invitano a non abbassare la guardia, sebbene le 145 guarigioni accertate nelle 24 ore superino gli 85 nuovi contagi accertati a fronte di 960 tamponi molecolari. L’Apss ieri ha, infatti, segnalato quattro decessi: sono 1.393 i morti da inizio pandemia. Tre dei deceduti erano ricoverati. Le vittime sono due uomini e due donne, di età media di 84 anni. Sul fronte vaccinazioni si è superata quota 140.000. In 24 ore si è saliti da 139.518 (compresi 41.208 richiami) a 142.280 (41.252 i richiami).
Vaccini per i caregiver
Cenni di ripresa legati all’avanzamento della campagna vaccinale, che oggi compie un altro passo. Dalle 23 si aprono le prenotazioni per i caregiver, ossia gli assistenti di persone estremamente vulnerabili o con gravi disabilità. Un’opportunità cui sono ammessi pure i familiari di questi malati. La richiesta di profilassi va fatta attraverso il centro unico di prenotazione (Cup) online, su cui è stata allestita una sezione ad hoc.
Il consiglio provinciale
L’emergenza sanitaria ieri ha tenuto banco in consiglio provinciale. La relazione dell’assessora Segnana ha soddisfatto solo in parte le opposizioni. Una semplice foto dell’esistente, per le minoranze, priva di uno sguardo aperto sul futuro. Segnana ha puntato sui risultati della campagna vaccinale, rivendicandone il successo, dati alla mano. «In Italia — sottolinea — siamo i primi per copertura tra gli over 80 con l’86,14% e tra i settantenni con il 27,8%. Abbiamo poi completato la prima dose nelle residenze sanitarie assistite (Rsa)». Numeri permessi da una logistica aderente alle disposizioni nazionali. «Più di 98.000 persone
— aggiunge — hanno iniziato la profilassi e 41.000 hanno ricevuto anche la seconda iniezione, usando l’88,6% delle scorte ricevute. Con l’aumento delle fiale in arrivo, potremo accelerare ulteriormente il ritmo». Elementi che hanno concorso a rallentare la corsa del virus, per Segnana, alleggerendo la pressioni sugli ospedali. «Nei reparti Covid di area medica — spiega — l’occupazione è al 25%, mentre nelle Terapie intensive è al 41%». Percentuale, quest’ultima, comunque superiore alla soglia di attenzione del 30%.
Luci e ombre
Le opposizioni chiedono, però, un passo in più. Anzitutto sull’intervallo tra prima e seconda dose, portato da 21 a 42 giorni. «La scelta ha una sua logica — premette Luca Zeni, Pd — ed è ammessa dalle autorità tecniche e scientifiche. Ci sono però distorsioni, come i primi settantenni passati davanti agli ultimi over 80, e rischi, legati alla chiamata all’ultimo
Luca Zeni (Pd) Non si attenda l’ultimo giorno utile per iniettare la seconda fiala alle persone superfragili
giorno utile per la seconda iniezione per alcune categorie fragili». Un chiodo su cui ha battuto anche Ugo Rossi (Azione). Le minoranze hanno anche presentato una risoluzione, respinta, per chiedere una riduzione dell’intervallo per i pazienti superfragili. «Lo spostamento della seconda dose — sostiene Segnana — ha permesso di mettere in sicurezza 30.000 persone, concorrendo a ridurre le ospedalizzazioni». Ma il dibattito, pur a tratti acceso, non è stato un muro contro muro, tanto che l’aula ha pure recepito alcune risoluzioni proposte.
Le visite nelle Rsa
Accordo è emerso sulle la riapertura delle visite agli anziani ospiti delle Rsa. L’aula ha accolto trasversalmente una risoluzione di Paolo Zanella (Futura) che impegna la Provincia a definire in tempi brevi linee guida omogenee, eliminando le ultime barriere, proprio alla luce dei risultati raggiunti nella campagna vaccinale per i degenti in queste strutture.