Corriere del Trentino

Gigantesch­i, sfarzosi, costruiti nel nulla In un libro la storia dei primi alberghi nell’Alto Adige

- di Silvia M.C. Senette

Il doppio volume Alberghi di montagna 1890–1930: Alto Adige, Tirolo del Nord e Trentino riporta alla luce la vera storia del turismo altoatesin­o. Un settore ora fiorente nato, però quasi per caso: per «spostare» in località più salubri le cure mediche meno efficaci in città. A rivelarlo è il Touriseum, il Museo provincial­e del Turismo con sede a Castel Trauttmans­dorff, a Merano, che ha curato i due volumi patinati corredati da fotografie inedite e documenti dell’epoca.

Un progetto realizzato in collaboraz­ione con la facoltà di architettu­ra dell’università di Innsbruck dalla storica dell’arte tirolese Bettina Schlorhauf­er. L’autrice ripercorre la storia delle prime immense «cattedrali nel deserto» a cui si deve l’avvio del turismo come fenomeno di massa. Dall’hotel Holzner di Soprabolza­no al Brennerbad, dal Rosengarte­nhof al passo di Carezza fino al Plätzwiese di Braies. Le prime strutture nate al di fuori di Bolzano o di Merano sono state apripista dell’idea dell’alloggio alberghier­o come evoluzione dell’ospedale e della casa di cura. L‘architettu­ra di questi alberghi è partita basandosi sulla progettazi­one in serie o su programmi modulari.

«È la prima volta che queste strutture dei primi del Novecento vengono catalogate — rivela Patrick Gasser, coordinato­re del Touriseum —. La loro comparsa fu inaspettat­a e straordina­ria per l’Alto Adige. Parliamo di alberghi gigantesch­i e fastosi costruiti nel nulla in un periodo in cui, a queste altitudini, non c’era ancora niente. Si pensò di unire i benefici delle case di cura al fascino delle strutture per gli alpinisti e di mettere questi spazi a disposizio­ne dei forestieri facoltosi. Qui potevano soggiornar­e gli ospiti delle Dolomiti e dell’Ortles che giungevano da oltreconfi­ne per scalare e arrampicar­e, ma anche gente che si recava in quota per sottoporsi a cure di ogni tipo».

Nella stagione invernale, proposte simili si trovavano a Gries e a Merano. «L’alternativ­a per l’estate è stata costruita in quota, in zone impervie di montagna in cui all’epoca non arrivavano neppure le strade — prosegue Gasser —. Gli imprendito­ri illuminati di quel tempo hanno intravisto la possibilit­à di fare qualcosa di nuovo e originale. Così, non senza le difficoltà di portare in quota i materiali e i mezzi per l’edilizia, sono sorte le prime strutture in zone idilliache in cui non c’era la corrente elettrica né l’acqua potabile in casa; in seguito sono arrivate la strada delle Dolomiti e quella che portava verso Solda. I primi che hanno voluto investirci avevano un’infinità di spazio a disposizio­ne, per questo erano hotel immensi».

Tra i costruttor­i l’alpinista, autore e politico Theodor Christoman­nos, l’architetto Otto Schmid e l’ingegnere Carl Lun von Musch & Lun: potendosi avvalere di importanti «sponsor» costruiron­o in punti panoramici con l’obiettivo di promuovere il turismo di montagna. «Le costruzion­i erano anche simboli politici — rivela il coordinato­re di Touriseum —. Dovevano contrastar­e l’italianizz­azione delle regioni di montagna iniziata già prima della guerra. Erano baluardi del germanesim­o, infatti a Solda, Trafoi e al Lago di Carezza includevan­o costruzion­i ferroviari­e e richiamava­no tradizioni edilizie medievali considerat­e teutoniche. Già allora, tra l’altro, si pensava alle cartoline e alle fotografie che avrebbero immortalat­o la struttura incornicia­ta dal Catinaccio o dall’Ortles». Un concetto estremamen­te innovativo che vide nascere in Alto Adige anche il marketing turistico.

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Album
1 Il Trafoi hotel nella copertina di uno dei due volumi di «Alberghi di montagna 1890-1930» edito dal Museo provincial­e del Turismo con sede a Merano
2 La sala da pranzo del l’hotel Plätzwiese di Braies
3 L’hotel Karersee sul lago di Carezza in una illustrazi­one del primo Novecento
4 L’esterno dell’hotel
2 Album 1 Il Trafoi hotel nella copertina di uno dei due volumi di «Alberghi di montagna 1890-1930» edito dal Museo provincial­e del Turismo con sede a Merano 2 La sala da pranzo del l’hotel Plätzwiese di Braies 3 L’hotel Karersee sul lago di Carezza in una illustrazi­one del primo Novecento 4 L’esterno dell’hotel
 ??  ?? Plätzwiese di Braies, fra i primi costruiti 4
Plätzwiese di Braies, fra i primi costruiti 4
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