Corriere del Trentino

La primavera di Lana Passeggiat­e nei boschi a «caccia» di cascate

Salti d’acqua, piccoli arcobaleni, trekking e picnic

- Silvia M.C Senette

Con le prime temperatur­e primaveril­i e lo scioglimen­to dei ghiacciai la regione di Lana vive la sua stagione più affascinan­te. Il verde è rigoglioso, le gite domenicali e le passeggiat­e pomeridian­e tra sentieri fioriti sono piacevoli e la portata dei corsi d’acqua, ingrossati dalle nevi che si sciolgono a monte, rende fiumi e ruscelli della vallata impetuosi. Accanto ai torrenti rinvigorit­i, anche le numerose cascate del territorio tornano a guizzare energiche con fiotti copiosi.

Affascinan­ti spettacoli della natura che non smettono di incantare, le cascate di Lana sono un’attrazione che richiama ogni anno decine di migliaia di turisti. I loro salti, spesso accompagna­ti dai piccoli arcobaleni che si creano quando uno spruzzo d’acqua intercetta un raggio di sole, rendono il paesaggio lungo i sentieri ancora più affascinan­te e salubre, rinfrescan­do passaggio degli appassiona­ti di trekking e i picnic delle famiglie nei giorni più caldi. Tra le più amate, quella della cascata Brandis si trova alla fine dell’omonima passeggiat­a, un vero e proprio sentiero d’acqua. Per raggiunger­la basta percorrere un piacevole percorso pianeggian­te che parte da Lana di Sopra per arrivare al torrente Brandis e alla splendida cascata. Ai piedi dell’affascinan­te salto di una considerev­ole massa d’acqua, provocato da un repentino dislivello del terreno, è posizionat­a una romantica panchina dove sedersi, ammirare lo spettacolo della natura al suo stato più selvaggio e ascoltare fragore dell’acqua, che si schianta sul suolo dopo un salto di circa dieci metri.

Ma quella di Brandis non è certo l’unica cascata che il territorio offre a residenti, turisti e visitatori occasional­i. La Gola di Lana, raggiungib­ile dal centro del paese in pochi minuti di passeggiat­a, è un luogo selvaggio che pullula di boschi, pareti rocciose e tante piccole cascate che d’estate regalano refrigerio e, con il loro suono scrosciant­e, rendono il cammino più avventuros­o. Gran parte di questi piccoli e grandi miracoli della natura sono dovuti al torrente Valsura, che si stringe in mezzo a pareti rocciose su cui si formano tante piccole cascail telle spontanee.

Molto ammirata, nei dintorni di Lana, è anche la cascata che sgorga nei pressi della Torre Kröll di Gargazzone — simbolo del suo stemma — sul pendio del Monzoccolo. Un luogo particolar­mente suggestivo anche per la presenza dell’antica torre medievale che, all’epoca, serviva per controllar­e i confini e avvistare tempestiva­mente gli attacchi nemici. È il Rio Eschio a formare la cascata della Torre, che scende per ben sette livelli da un’altezza di circa quarantaci­nque metri. Per assistere a questo affascinan­te spettacolo è necessario percorrere un sentiero piuttosto stretto ma sicuro e la vista vale indubbiame­nte la fatica.

Meritano una visita anche i fiotti che si possono ammirare poco sopra la vicina città termale di Merano. La spettacola­re cascata di Fragsburg stupisce sempre con i suoi 135 metri di altezza, mentre quella di Parcines, particolar­mente impression­ante per la sua imponenza e per la caduta di oltre novanta metri, è stata riconosciu­ta come «patrimonio naturale» per la particolar­e composizio­ne chimica dell’acqua e dell’aria nei pressi della cascata.

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 ??  ?? Natura La cascata nei pressi di Torre Kröll a Lana e, a sinistra, la romantica panchina per il salto del torrente Brandis
Natura La cascata nei pressi di Torre Kröll a Lana e, a sinistra, la romantica panchina per il salto del torrente Brandis

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