Scalfi provoca con il supermercato dentro il teatro
L’installazione provocatoria dell’artista trentina Anna Scalfi Eghenter Spettacoli chiusi, ma negozi aperti: la performance per riflettere
Un supermercato allestito dentro un teatro diventa opera provocatoria e di denuncia sociale. Quante volte in questi mesi è stato possibile varcare il foyer di un teatro? E quante invece passeggiare lungo le corsie, spesso affollate, di un supermercato? Queste domande sono all’origine di un’opera d’arte che indaga le contraddizioni non tanto dei limiti dovuti alla pandemia, ma della diversità di trattamento riservato a diverse realtà economiche.
Il progetto si chiama «Interim Measure» (Misura Temporanea), è stato realizzato dall’artista trentina Anna Scalfi Eghenter, specializzata in installazioni che riescono a centrare con precisione gli aspetti contraddittori della vita sociale, le piccole e a volte grandi ingiustizie di ogni giorno. «Interim Measure» è l’installazione di un supermercato dentro gli spazi di uno storico teatro all’italiana, rispettando le stesse norme di sicurezza previste per gli esercizi commerciali durante la pandemia.
Eliminate le sedie di velluto azzurro della platea, l’ottocentesco Teatro Sociale di Trento si è trasformato in un supermercato, con i prodotti ben allineati sugli scaffali, le ceste adibite alla frutta e alla verdura, lo scatolame e le bottiglie di conserva da una parte e i detersivi e i prodotti per la casa dall’altra.
Una provocazione raffinata per protestare contro i sei mesi di chiusura senza appello: se in un supermercato si può entrare e in un teatro no, il teatro verrà trasformato in supermercato. Il progetto è stato voluto e realizzato dal Centro Servizi Culturali Santa Chiara, il principale ente di spettacolo regionale che ha in capo la programmazione di molti spazi teatrali tra Trento, Bolzano e Rovereto, tra cui proprio il Teatro Sociale di Trento. L’intenzione era trasformare a tutti gli effetti la platea del Teatro ottocentesco in un
supermercato realmente operativo, nel quale i clienti avrebbero potuto acquistare i prodotti grazie alla collaborazione con la Coop del Trentino e i Produttori agricoli trentini. Un piano che si è dovuto scontrare con l’inasprirsi delle misure di sicurezza: le normative attuali impediscono l’accesso agli spazi teatrali non solo per lo spettacolo dal vivo, ma anche come spazi espositivi entro i quali poter realizzare attività di vendita, pur garantendo le medesime misura di sicurezza richieste per gli spazi commerciali.
Dopo settimane di attesa, la decisione del Centro Santa Chiara è stata quella di inaugurare ugualmente il supermercato, per quanto al momento ancora non accessibile per il pubblico.
Un appello, un grido di allarme per riportare l’attenzione alle contraddizioni delle norme e una richiesta di attenzione da parte del mondo dell’arte, della giurisprudenza e della politica.
In questa sua attuale forma realmente esistente ma inaccessibile, «Interim Measure» celebra la totale impossibilità di accedere agli spazi della cultura al chiuso, indipendentemente dal servizio garantito in sicurezza. Il supermercato come installazione fruibile nella sua funzione di acquisto potrà aprire al pubblico quando le norme dettate dai dpcm riconosceranno il diritto di accesso agli spazi culturali.