Oltrefersina e San Giuseppe: 2.000 ostacoli da togliere
L’obiettivo finale è fare in modo che qualsiasi nuova opera che sarà realizzata nel capoluogo tenga conto degli «elementi di progettazione universale» che il piano di eliminazione delle barriere architettoniche (Peba) metterà in luce. Nel frattempo, attraverso questo strumento «si alza lo sguardo sulla città — spiega la dirigente del servizio Gestione strade e parchi del Comune Claudia Patton — per individuare in maniera sistematica tutte le barriere esistenti e trovare le soluzioni tecniche per risolvere le criticità». Un lavoro non da poco se si pensa che nelle due circoscrizioni interessate finora dalla creazione del Peba — Oltrefersina e San Giuseppe Santa Chiara — le barriere individuate, di qualsiasi natura, sono oltre duemila. Del resto, in città ci sono 280 chilometri di marciapiedi. E anche il concetto di barriera ha molte sfaccettature: «Può essere un ostacolo fisico fonte di disagio per la mobilità, ma anche la mancanza di accorgimenti e segnalazioni» chiosa Patton. Tutte le tipologie sono state individuate dai tecnici del Comune e inserite nella cartografia interattiva presente sul sito, interrogabile e modificabile in pochi secondi. Il lavoro di mappatura del territorio di queste due circoscrizioni — scelte per l’omogeneità delle quote altimetriche e per la gran quantità di attività sul territorio — è durato un anno. «Ci ha consentito di predisporre un documento quadro con le linee guida da utilizzare per tutta la città» sottolinea la dirigente. Quest’anno sarà la volta di Gardolo, mentre in estate — una volta che il Peba sarà approvato dal consiglio — partiranno i primi interventi di sistemazione in Oltrefersina e San Giuseppe Santa Chiara. Per realizzarli sono stanziati a bilancio 220.000 euro all’anno per il triennio 2020-2022, in totale 660.000 euro. Ma come si sceglieranno quelli da effettuare? «Con la logica della condivisione e della partecipazione già utilizzata per stilare il piano — chiarisce Patton— ci confronteremo con le circoscrizioni per individuare le linee direttrici, partendo dai punti di maggiore interesse pubblico». Importante sarà anche il monitoraggio attivo: come per la stesura del piano, anche per il suo controllo si chiederà la partecipazione di cittadini e associazioni attraverso le segnalazioni di tutto quello che non va, anche sugli interventi appena fatti. La pagina sul Peba si trova sul sito del Comune.
La dirigente Attraverso un piano specifico si individuano tutti i problemi esistenti, per trovare le soluzioni tecniche adeguate e risolvere le criticità